Dichiarazione dei consiglieri comunali Gianmichele Bosco e Nicola Fiorita. “Siamo molto soddisfatti dell’esito del recente consiglio comunale, ma riteniamo che esso rappresenti solo un piccolo passo in avanti verso la definizione ottimale della questione Giovino. Nel marzo del 2017 la maggioranza che sosteneva Abramo si spaccò e solo con l’apporto decisivo delle forze di opposizione allora presenti in Consiglio fu possibile approvare una delibera che limitava fortemente l’applicazione del Piano Casa nelle aree di Giovino e Germaneto. Ora quella stessa limitazione è stata approvata anche da Forza Italia, dimostrando che la volontà di evitare la costruzione di residenze abitative in quelle arre è finalmente diventata patrimonio comune di tutte le forze politiche della città".
"Nella citata delibera del 2017 - proseguono - mancava una perimetrazione certa dell’area di Giovino, con la conseguenza che residuava una margine eccessivo di discrezionalità in capo alla burocrazia comunale. Una difficoltà a lungo negata da alcune forze di maggioranza, ma ora finalmente superata con l’approvazione della perimetrazione fatta a ricalco di ciò che fu stabilito nel 2006 dalla giunta Olivo. Tale perimetrazione è stata correttamente approvata con delibera di consiglio comunale. Anche in questo caso posiamo parlare di vittoria delle forze di opposizione".
"Ma soprattutto, la nostra ferma protesta ha scongiurato il blitz proposto dalla maggioranza che con un emendamento last minute intendeva consentire l’applicazione del Piano Casa su Giovino ogni qual volta si trattasse di ampliamenti o ricostruzioni finalizzate all’edificazione di strutture recettive. Una proposta, - continuano i consiglieri - fortunatamente ritirata in corso di discussione, che solo apparentemente andava nella direzione di favorire la creazione di strutture recettive giacché avrebbe avuto il più significativo effetto di far occupare spazi senza alcuna visione d’insieme, favorendo insediamenti casuali e incontrollati, e di pregiudicare la pianificazione virtuosa dell’area".
"Proprio al fine di agevolare quella pianificazione complessiva dell’area di Giovino che è condizione irrinunciabile per ogni prospettiva sostenibile di sviluppo, avevamo altresì presentato, insieme agli altri colleghi di opposizione, un emendamento che mirava ad escludere completamente l’applicazione del Piano casa da Giovino. Come detto in sede di discussione, la nostra idea che è che non venga posta nemmeno una pietra nell’area di Giovino prima che si proceda alla progettazione del futuro dell’intera città e che si decida complessivamente la sorte dell’area".
"Vi è qui, ovviamente una visione – la nostra visione - che identifica in Giovino la grande risorsa del nostro futuro. Che è un risorsa ambientale prima ancora che turistica, che è una risorsa dell’intera provincia prima ancora che di un singolo quartiere. Un risorsa che non deve essere consumata poco a poco ma che non deve essere nemmeno considerata autosufficiente. Lo sviluppo turistico presuppone studi qualificati, investimenti mirati, costruzione di attrattori, rigorosa tutela e valorizzazione delle bellezze naturalistiche. Lo sviluppo della città - concludono - richiede che Giovino venga inserita in un quadro d’insieme, in cui siano chiare le ricadute sulle zone limitrofe, sul centro storico, sui comuni circostanti. Ecco perché le piccole vittorie di questo Consiglio non saranno niente se questa visione e questi principi dovessero essere traditi al momento della pianificazione dell’area. Ma, in un ruolo o nell’altro, faremo tutto ciò che è nelle nostre forze per trasformare la visione in realtà”.
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