"Siamo diversi". Gianmichele Bosco e Nicola Fiorita parlano a pochi giorni dal decreto di archiviazione nei loro confronti (alla pari di Eugenio Riccio e Demetrio Battaglia) nell'ambito dell'inchiesta Gettonopoli. E tornano a farlo nella sala concerti del Comune di Catanzaro dove poco più di un anno fa avevano pubblicamente spiegato i motivi delle loro dimissioni da consiglieri. Venuto meno lo spettro dell'indagine, i due esponenti di Cambiavento sono pronti - a circa un anno dalle amministrative a Catanzaro- a rilanciare il progetto politico. "Il nostro patrimonio lo mettiamo a disposizione. Dobbiamo contribuire a cambiare questa città", ha detto Nicola Fiorita nelle battute finali del suo intervento.
Ma andiamo con ordine. Capitolo dimissioni. "Scelta sofferta, ma giusta e necessaria. Il modo migliore per onorare il patto con ho ci aveva votato. Quel Consiglio aveva terminato la sua funzione", dice Fiorita. "Era delegittimato", dice Bosco, che ricorda "come sia stata cambiata la volontà popolare perché fra i consiglieri che sono subentrati (rispetto ai cinque dimissionari delle opposizioni, ndr) alcuni sono passati in maggioranza. Molti dicevano di rimanere, non abbiamo mai pensato di aver sbagliato qualcosa Dopo un anno e mezzo abbiamo la riprova. Tutta la città lo ha", ha proseguito. Poi il filone della diversità. Fiorita ha ricordato: "Noi siamo diversi, ontologicamente distanti. In questi anni ho conosciuto brave persone anche nella maggioranza ma non sono messe nelle condizioni di emergere. La politica è come un servizio. La nostra diversità rende chiaro quello che è opaco. È venuto il momento che la gente per bene si metta assieme. Qui ci sono macerie: una città che perde ogni spareggio salvezza". Bosco ha ricordato come le dimissioni sia state un segnale alla città, sottolineando - anche da avvocato- come l'archiviazione sia arrivata in fase pre-dibattimentale: "perché le accuse non avrebbero retto e anche il pm è tornato sui suoi passi".
"È il momento di voltare pagina e ottenere la vittoria qui", arringa Bosco. Qui al Comune di Catanzaro. "Ci siamo dimessi, ma non abbiamo mai abbandonato il campo. Adesso è il momento di allargare il campo alle forze migliori di questa città. C'è ancora un anno di questa Amministrazione. Tutto è fermo, dal porto che rischia di chiudere, al Psc alle partecipate all'esclusione del Recovery Fund". Dice Fiorita. Soffia un vento decisamente indirizzato alla prossima campagna elettorale.
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