Riceviamo e pubblichiamo la nota dei consiglieri comunali di Cambiavento Gianmichele Bosco e Nicola Fiorita sul depuratore di Catanzaro.
"L’estate quest’anno è arrivata in ritardo e con grande aggressività. E’ vero non ci sono più le mezze stagioni. Ma qualche certezza c’è ancora. Ad esempio i catanzaresi sanno che ogni estate saranno perseguitati dalla puzza e che l’amministrazione gli dirà di avere pazienza, che il depuratore nuovo certamente lo fanno l’anno prossimo.
Dal 2012 (sette anni fa, sette anni di liquami e cattivo odore) Catanzaro ha a disposizione un fondo da 14,5mln di euro per costruire un depuratore capace di rispondere efficientemente al fabbisogno di una città ampia e popolosa. Da sette anni il Comune inciampa, cincischia, scarica le responsabilità su altri Enti o avvia procedure di gara che non fanno altro che allungare i tempi e disattendere i dettami ministeriali sull’impiego delle risorse. Quei fondi – lo evidenziamo nuovamente - furono concessi per un nuovo impianto di depurazione e per l’adeguamento dell’intera rete fognaria: per utilizzare quei soldi, non c’è altra via, non si può decidere semplicisticamente di ristrutturare soltanto l’impianto attuale.
E il perché non ha solo motivazioni “contabili” e burocratiche, ma anche e soprattutto tecniche: ad oggi, il 40% dei liquami che ogni giorno vengono prodotti su tutto il territorio comunale, non passa per un impianto di depurazione, ma viene direttamente riversato nelle acque dei torrenti Musofalo e Corace e nella Fiumarella. Da lì, finisce in mare, distribuendosi sulle stesse coste che da qualche giorno tutti noi frequentiamo con i nostri figli. Da sette anni il sindaco non fa nulla, semplicemente ripete che va tutto bene e che l’anno prossimo sarà tutto risolto.
Un’altra estate è arrivata, dunque, e passerà come le precedenti: tra foto di denuncia sui social network, odori nauseabondi, esercizi commerciali in difficoltà, l’immancabile danno d’immagine a tutto il litorale del Catanzarese e l’indifferenza del sindaco e della sua maggioranza.
Negli anni, Sergio Abramo si è abituato alle critiche. Anzi, ci si è assuefatto tanto da farsi scivolare addosso ogni problematica causata dalla sua stessa amministrazione, da Safe City alla crisi del centro storico. Ma lui è il sindaco di Catanzaro, lo è da 17 degli ultimi 22 anni e i danni della sua gestione e del suo atteggiamento ricadono inevitabilmente sul futuro di noi cittadini, non certo sulle sue prospettive e ambizioni politiche. Il rischio annunciato da tempo sulla revoca dei finanziamenti per la realizzazione del depuratore, ripreso anche dall’on. Arturo Bova che con senso di responsabilità sta cercando di mettere l’uno davanti all’altro Regione e Comune, è una spada di Damocle pendente sulle prospettive di miglioramento della qualità della vita di Catanzaro: fare orecchie da mercante sull’argomento non solo farà perdere milioni di euro al Comune, ma si tradurrà anche in un ulteriore danno sociale alla città. Al tavolo in cui si discuterà di come avviare nel più breve tempo possibile i lavori per il nuovo depuratore, noi e gli altri consiglieri di minoranza ci saremo. Ci auguriamo che faccia altrettanto anche il sindaco. Ora, non l’anno prossimo".
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