di MASSIMO PINNA
Non tagliare, ma valorizzare, creandone i presupposti, il ciclo economico-ambientale del bosco con un potenziale immenso. Di certo superiore alle peraltro non altissime, somme derivanti dal taglio al raso, programmato e contestato, dal Comune di Girifalco.
Una manifestazione, quella andata di scena nel suggestivo palazzo Ciriaco-De Stefani di corso Roma, nel centro storico di Girifalco, dal carattere regionale, con interventi precisi, puntuali, tangibili.
Tanti gli interventi, da parte di enti ed associazioni regionali, portatori attivi di interessi diffusi.
Interessi affinchè, la Regione o la Corte dei Conti, fermi la corsa contro il tempo, stoppi il taglio.
E da lì implementare politiche attive ed azioni concrete per produrre ricchezza a 360 gradi dal bosco Rimitello di Girifalco, dove è previsto il taglio di 15 mila alberi in un territorio montano di circa 10 ettari.
Ieri, nella splendida e suggestiva cornice del palazzo Ciriaco-Destefani su corso Roma di Girifalco, si è svolto l’incontro organizzato dalle associazioni locali Circolo Legambiente, Archeo Club Toco e Caria, Corpo Forestale Volontario.
L'intento era quello di informare che esiste un'altra visione di gestione forestale nel rispetto dell'ambiente.
In un momento storico in cui si combatte contro il surriscaldamento climatico e si dà priorità alla protezione degli ecosistemi naturali, preservando gli habitat di milioni di forme di vita, è stata chiesta una gestione dei boschi regolamentata. “Chiediamo che vengano tutelati contemporaneamente gli aspetti economici e ambientali al fine di promuovere lo sviluppo delle attività legate all'apicoltura, alla raccolta di funghi, al turismo e agli sport montani” sono state le conclusioni di tutti i relatori.
I contributi dei presidenti D. Giampà (Legambiente Girifalco), G. Olivadoti (Apicoltori Amaroni), F. Manti (ATC CZ2), Nino Calafati (Kalabria trekking) A. Parretta (Legambiente Calabria) e del moderatore S. Mandarano si sono basati sulla necessità di un confronto pubblico e democratico in cui tutti i portatori di interessi possano relazionarsi con le amministrazioni pubbliche.
L’intervento del Presidente Giampà si è focalizzato sugli aspetti ambientale e storico culturale del patrimonio boschivo, evidenziando i motivi di quest’incontro e della nascita del comitato No taglio bosco Rimitello di cui è anche portavoce.
Il Presidente Olivadoti ha analizzato puntualmente il valore economico che ha un bosco di castagno dal punto di vista apistico. Nel suo intervento ha tecnicamente dimostrato come 100 ettari di bosco di castagno non governato da taglio a raso matrocinato possono produrre un reddito minimo di 600mila euro all’anno, contro i 150mila del taglio (media annua). I produttori di miele di Amaroni hanno registrato un vistoso calo di produzione a causa dei tagli già effettuati nelle nostre montagne.
Il Presidente Manti si è soffermato sulla peculiarità dei nostri boschi che declinano dalla montagna fino alla costa in pochi chilometri, e sulla necessità di un dialogo anche tra parti contrapposte.
Il Vicepresidente di Kalabria Trekking, Calafati ha rimarcato la necessità del dialogo e delle opportunità economiche legate all’uso turistico della montagna.
La Presidente Parretta ha concluso affermando che, qualora le leggi non corrispondono alla volontà dei cittadini, queste vanno modificate in senso ambientalista.
Diversi sono stati gli interventi dalla sala, tutti appassionati. È stata ricordata la ricchezza del patrimonio erbaceo, soprattutto delle piante officinali presenti, di grande pregio e che hanno anche promosso la nascita dell’orto botanico di Girfalco.
Si ringraziano per la partecipazione L. Palladino, presidente nazionale del Corpo Forestale Volontari e E. Ottaviani, presidente dell’area sud CFV, i rappresentanti dell’opposizione del Consiglio Comunale, intervenuti alla fine della seduta del consiglio fissato negli stessi orari del convegno, la platea composta da molti cittadini, rappresentanti di molte associazioni, non solo girifalcesi.
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