Botricello ricorda il generale Dalla Chiesa, il sindaco: "Non esiste alternativa alla strada della legalità"

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  03 settembre 2022 15:21

Una manifestazione sobria quanto intesa, voluta dall’Amministrazione comunale di Botricello per onorare il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nel quarantesimo anniversario dalla sua uccisione avvenuta il 3 settembre 1982, con l’attentato in cui persero la vita anche la moglie del prefetto, Emanuela Setti Carraro, e l’agente di scorta Domenico Russo.

Alla presenza del Comandante della Compagnia di Sellia Marina, capitano Michele Gambuto, del tenente Dalila De Lisa, del comandante della locale Stazione, maresciallo Davide Lombardo, e del luogotenente in quiescenza Gregorio Ferro, la manifestazione si è svolta sabato mattina davanti al Palazzo comunale, dove uno striscione con l’immagine del generale, predisposto dall’Arma dei Carabinieri, è stato issato al balcone di ingresso del Comune.

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L’iniziativa è stata condotta dal sindaco Simone Puccio, alla presenza degli amministratori comunali e di tanti cittadini. Dopo la deposizione di una composizione di fiori con i colori dell’Arma rosso e blu, il sindaco ha sottolineato il significato dell’evento: “In meno di tre mesi dal nostro insediamento, abbiamo voluto indicare in maniera netta la strada da percorrere. Non esiste alternativa alla strada della legalità e dell’onestà e da parte nostra continueremo ad andare avanti senza tentennamenti”. Nel ringraziare l’Arma dei carabinieri, Puccio ha aggiunto: “La figura del Generale Dalla Chiesa ha evidenziato due particolari riflessioni. La prima riguarda la sua sensazione di abbandono dopo l’arrivo a Palermo, per questo l’augurio è che nessun esponente delle Istituzioni debba più sentirsi solo. La seconda è la volontà precisa del prefetto Dalla Chiesa di parlare ai giovani, così come intendiamo fare nel nostro percorso di amministratori”.

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Il capitano Gambuto si è soffermato sulla figura di Dalla Chiesa: “Siamo molto affezionati alla figura del Generale Dalla Chiesa, ricordato da prefetto, per la lotta a Cosa Nostra e al terrorismo, ma nella sua storia c’è anche il ruolo avuto nella Resistenza. Fare il magistrato, il carabiniere o il poliziotto quaranta anni fa – ha proseguito l’ufficiale - richiedeva un coraggio maggiore di quello che è necessario oggi, perché i tempi erano molti più difficili. Dobbiamo ricordare queste figure e farle ricordare soprattutto ai giovani”.

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Nella serata di sabato, la parete centrale del palazzo comunale è stata illuminata con il Tricolore che si è unito, simbolicamente, alla figura del Generale Dalla Chiesa.

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