Prosegue il botta e risposta tra l'associazione "I quartieri" e il consigliere Levato.
"I lavori di Via Piave non sono ancora terminati” . Così, aveva detto il consigliere Luigi Levato, "che - spiegano - carica ulteriormente l’Amministrazione comunale di Catanzaro di ulteriori responsabilità e ci offre un quadro autentico di superficialità e di possibile pericolo diffuso.
"Dunque se i lavori proseguono su via Piave appare utile domandarsi, in presenza di un cantiere attivo, perché sono state tolte le delimitazioni di sicurezza che delimitano il perimetro di un cantiere? O meglio ancora, persistono al momento le prescrizioni di legge in tema di sicurezza dei cantieri di lavoro per le maestranze e rispetto alla responsabilità verso i terzi, in questo caso i cittadini? Ma, se tutto questo non bastasse, visto che il consigliere Levato parla della prossima installazione di un nuovo impianto di illuminazione pubblica, ci chiediamo perché sono stati ridotti i punti luce che si riducono di due? Per come sarebbe utile capire chi ha autorizzato la creazione di una nuova discarica in città, visto che i pali della pubblica illuminazione rimossi, giacciono tranquillamente sotto il muro che delimita il marciapiede rifatto? E’ legittimo abbandonare rifiuti ferrosi, sanzionabili per legge, nel territorio cittadino, senza che nessuno adotti provvedimenti di responsabilità? Nella misura in cui gli attori sono facilmente identificabili, senza ricorrere alle mitiche fototrappole, sempre invocate, ma fino ad oggi scomparse dall’azione del comune di Catanzaro".
E ancora. "In compenso ci tranquillizza (?) il fatto che avremo la piantumazione di nuove essenze arboree, nella speranza che anche in questo caso il comune di Catanzaro non dovrà ricorrere all’importazione di specie dal Quebec…e che si prediligano più modestamente essenze di natura mediterranea. Se sul piano tecnico la risposta imboccata al consigliere Levato appare modesta, il degrado intellettuale si materializza quando si sconfina nel terreno cosiddetto politico. Qui - spiegano ancora dall'associazione - sarebbe stato utile, in fase di correzione della bozza, per lui – Levato – capire il ruolo che gli è stato cucito addosso, in una sartoria dei miracoli, dove oggi assume il ruolo di difensore del sindaco Abramo, per dare sfogo alle (s)fortunate veline stampa del palazzo!. Eppure e siamo certi che l’amico Levato non vorrà smentirci, il suo ragionamento illuminato, rappresenta quella discontinuità inversa che caratterizza ormai da anni la governance Abramo, quella della difesa – non convinta – per adeguamento al cerimoniale istituzionale, mentre nel privato la difesa cade e, il sindaco Abramo, diventa il belzebù della politica cittadina, responsabile dello scibile umano e motivo di frattura all’interno di Forza Italia. Su questa discontinuità lessicale non regge assolutamente la narrazione del consigliere Levato, perché non è sua, visto che sempre in privato usa apprezzare l’azione anche de "I quartieri", quello che resta un valore aggiunto in un quadro politico sciatto e votato alla mediocrità che si spaccia per accademica".
"In questo contesto non possiamo accettare e mutuare un metodo suicida che ci viene suggerito per interposta persona. Non crediamo che soggetti istituzionali che hanno surgelato neuroni e dignità politica per un vincolo di monetizzazione, possano capire il nostro percorso che non usa il fango come arma, bensì una valutazione oggettiva e pensata in modo autonomo, di fronte ad un quadro, che tutta la città riconosce come negativo. In tutto questo non crediamo di avere bisogno di essere svincolati da chicchessia, in un dialogo che abbiamo quotidianamente con tutti e non soltanto con quanti, l’opposizione in Consiglio comunale, cui Levato vorrebbe relegarci, dimenticando che proprio noi, abbiamo in altri tempi rilanciato, più volte, la candidatura del sindaco Abramo e sostenuto questa maggioranza, almeno fino al limite del possibile e, ci sia consentito, dell’umana decenza. Se, oggi il rapporto è mutato, la responsabilità è ascrivibile a chi governa, o dice di farlo, visto che i risultati sono assolutamente negativi. Questo è palese".
E infine. "Quella oggettività che imporrebbe il silenzio, senza vergare in un protocollo autocelebrativo fatto di collaudate veline stampa, su cose che non esistono, come ascriverci pensieri non nostri - visto che siamo capaci di pensare ed anche di scrivere – che mai ci hanno visto dissentire su restyling che hanno interessato il quartiere San Leonardo e più specificatamente Piazza Montegrappa. Se questo non è un refuso e non lo è, resta una falsa notizia, una fake news, una delle tante che si diramano dal palazzo con la firma distratta dei tanti, solo per motivare e giustificare il nulla, dove anche un cerimoniale consolidato e negli anni valore indistinto, oggi si è suicidato. Resta solo uno sforzo di pochi per la difesa di una verità, che non si chiude nel recinto del colore politico, ma che ha un interlocuzione di responsabilità con la città. La stessa responsabilità che invero, imporrebbe all’amico Levato, frequentatore assiduo delle stanze del dipartimento comunale ai Lavori Pubblici, di spiegare a tutti, noi inclusi, perché ad oggi i lavori di raddoppio della sede stradale e di consolidamento di Via Carlo V°, sembrerebbe in presenza di una gara di appalto vinta, sono spariti, dematerializzandosi dall’agenda del comune di Catanzaro?"
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