Botulino: cos'è, perchè può uccidere, come si cura

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Botulino
  08 agosto 2025 14:41

Quando il cibo può uccidere. Il botulino, anzi più tecnicamente il botulismo, che in poche ore ha portato a due decessi per cibo contaminato a Cosenza e Cagliari, è una rara ma grave malattia che si manifesta con una paralisi muscolare flaccida, simmetrica e discendente provocata dalle tossine botuliniche. Può portare alla morte, tuttavia il miglioramento delle strategie di prevenzione e delle terapie hanno abbattuto notevolmente la mortalità: da oltre il 70% dei primi anni del ‘900 è attualmente dell’ordine del 3%. E' quanto sottolinea l'Istituto Superiore di Sanità nella scheda relativa sul portale ISSalute.

Le tossine botuliniche costituiscono il veleno più potente conosciuto per l’uomo: un grammo di tossina botulinica di tipo A può uccidere più di 14.000 persone se ingerita e oltre 83 milioni se iniettata in vena. Tali sostanze sono prodotte da alcuni microrganismi chiamati clostridi, produttori di tossine botuliniche, tra cui il più noto è il Clostridium botulinum, comunemente detto botulino. Al momento, sono state identificate almeno 6 differenti forme di botulismo. Il botulismo alimentare, il più frequente, è un’intossicazione dovuta al consumo di alimenti contaminati con le tossine botuliniche. Possono essere letali anche solo piccolissime quantità di alimenti che le contengono. In Italia ogni anno si confermano in laboratorio circa 20-30 casi di botulismo. Dal 1986 al 30 giugno 2024 sono stati confermati in laboratorio 641 casi di botulismo alimentare, 54 casi di botulismo infantile, 8 casi di botulismo da ferita e 3 casi di botulismo da colonizzazione intestinale dell’adulto. In circa l’80% dei casi di botulismo da cibo la conserva alimentare contaminata con le tossine botuliniche è stata prodotta a livello domestico. Conserve di funghi vegetali sott’olio e vegetali in acqua rappresentano le tipologie di conserve maggiormante coinvolte nei casi di botulismo. Conserve di pesce, prosciutto/salsicce, formaggio, alimenti macrobiotici e panini/sandwich sono stati associati al restante numero di casi confermati. Funghi sott’olio, olive e cime di rapa in olio sono gli alimenti più frequentemente incriminati.
   I segni che indicano la presenza di un’intossicazione da botulino e i disturbi che si manifestano possono variare da un lieve stato di malessere a una malattia che può portare alla morte anche in tempi relativamente brevi. Nel botulismo alimentare i sintomi solitamente compaiono 12-72 ore dopo aver mangiato gli alimenti contaminati. In Italia, nella maggior parte dei casi, i segnali dell’intossicazione si manifestano dopo 24-96 ore. Maggiore è il quantitativo di tossina ingerito minore sarà il tempo entro cui i disturbi compariranno e più grave risulterà la malattia. 

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I tipici disturbi causati dal botulismo sono costituiti da difficoltà ad alzare le palpebre (ptosi palpebrale) e visione doppia (diplopia). Quasi in tutti i casi sono presenti l’incapacità di vedere da vicino, la difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti e le pupille dilatate (midriasi). Successivamente, i disturbi progrediscono dalla testa in senso discendente e bilaterale interessando prima la deglutizione (disfagia), la salivazione (secchezza della bocca) e l’articolazione della parola (disartria) e poi, nei casi più gravi, la respirazione (paralisi dei muscoli respiratori con insufficienza respiratoria). Nel botulismo alimentare i disturbi neurologici possono essere preceduti da quelli gastroenterici (nausea, vomito, crampi e dolori addominali, diarrea). Ma cosa è in grado di scatenare effetti così devastanti? I microbi responsabili della produzione delle tossine botuliniche, ricorda l'Iss, sono presenti in tutti gli ambienti e possono essere trovati nel suolo, nell’acqua, nei sedimenti del mare e nella polvere. Possono, pertanto, diffondersi anche negli alimenti. Un alimento contaminato con spore di clostridi produttori di tossine botuliniche non è di per sé pericoloso, se tali spore non sono messe nelle condizioni di potersi sviluppare. Infatti, le tossine botuliniche sono prodotte soltanto durante la moltiplicazione dei clostridi. I fattori che permettono lo sviluppo di tali microrganismi in un alimento sono l’assenza di ossigeno (anaerobiosi), la bassa acidità, l’alto contenuto di umidità (acqua libera), l’assenza di conservanti e l’assenza di microrganismi che competono con essi. Per quanto riguarda il botulismo alimentare, la stragrande maggioranza dei casi è dovuta al consumo di conserve alimentari impropriamente preparate in casa. In Italia, le conserve maggiormente implicate nei casi di botulismo contengono vegetali sottolio o in acqua. In questi ultimi anni, a seguito delle mutate abitudini alimentari e alla minore disponibilità di tempo per la preparazione dei pasti, l’industria alimentare ha sviluppato nuove tipologie di alimenti pronte al consumo che si possono reperire nei banchi frigo. Tali alimenti sono sicuri soltanto se non viene interrotta la catena del freddo, altrimenti possono rappresentare un rischio. Il botulismo è una malattia che richiede cure ospedaliere. Solitamente, i malati ricoverati per sospetto botulismo sono ammessi in terapia intensiva per permettere loro di essere curati e di ricevere pronta assistenza in caso di problemi respiratori e ad altri organi vitali. La cura specifica del botulismo consiste nella somministrazione di un “antidoto”, il siero anti-tossine botuliniche, che ha lo scopo di neutralizzare le tossine presenti nel sangue ma non ha alcun effetto su quelle già penetrate nelle cellule nervose (neuroni) e, di conseguenza, sui disturbi già presenti. La somministrazione di antibiotici non ha alcun effetto sul meccanismo di azione delle tossine botuliniche e, generalmente, è indicata per la cura di eventuali complicazioni secondarie, soprattutto a carico dell’apparato respiratorio.

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