Una vicenda raccapricciante, come racconta lo stesso presidente di Vitambiente, l'avvocato Pietro Marino, che denuncia i fatti e stigmatizza l'autore di questo triste episodio.
“Beccati in pieno, eccoli qua…il lupo non c’è, il lupo non c’è”… Così esordisce l’artefice del video girato per almeno tre minuti che sorprende un branco di lupi lungo una strada divenuta condotto a sponde alte per via della neve schiacciata lungo le pareti dagli spazzaneve. In questi interminabili minuti, l’uomo rincorreva sul Passo Tre Croci verso Auronzo sotto Valbona , quattro soggetti di lupo italiano molto probabilmente , quattro femmine e magari anche gravide.
Lo stesso, durante le riprese, affermava che i lupi durante la scorsa stagione estiva avrebbero ucciso delle vacche di sua proprietà e poi continua il suo monologo dicendo : “adesso li scanno” .
L’autore di questo video, come ben si evince dai suoi monologhi durante l’intero filmato, prova soddisfazione nel mettere in fuga i soggetti di Canis lupus accelerando e suonando il clacson . Si tratta sicuramente di persona che non gode di particolare sensibilità né per il mondo animale ne tantomeno riesce a comprendere cosa sia l’effetto delle attività antropiche sui luoghi che necessariamente dovrebbero restare indenni dalla presenza umana.
"Vedere un soggetto del genere, che per il gusto di filmare e pubblicizzare un messaggio che istiga alla violenza ai danni di specie differenti dalla nostra e soprattutto selvatica, per noi di Vitambiente è l’ennesimo sconfitta della nostra specie - aggiunge il veterinario del movimento Marco Madrisio - Per l’ennesima volta, l’apice della piramide alimentare è messo in grave pericolo naturalmente dall’uomo e uno dei pochi predatori rimasti sul nostro territorio ,per l’ennesima volta, viene posto a dura prova solo per il gusto di far passare ancora oggi, il messaggio del lupo cattivo della fiaba di cappuccetto rosso … infatti, questo filmato messo in rete dallo stesso artefice alla stregua degli uccisori del cane Angelo in Calabria, ben dimostra che impegnato alla fuga fosse proprio il lupo cattivo, mentre dentro un caldo e confortevole abitacolo di un fuoristrada, dal rumore del motore, ci fosse un esemplare di umano tracotantis".
"Vogliamo precisare infatti che il lupo fu considerato specie protetta per la prima volta nel 1971, con il Decreto Ministeriale Natali, che ne vietò la caccia e l’uso di bocconi avvelenati. Nel 1976 il lupo divenne specie integralmente protetta (Decreto Ministeriale Marcora) e successivamente è inserito nella cosiddetta Lista Rossa redatta dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) come specie “vulnerabile”, per quanto riguarda la popolazione appenninica, mentre quella alpina è inserita come specie “in pericolo” .
Naturalmente anche a livello comunitario la Convenzione di Berna, sulla Conservazione della vita selvatica e degli Habitat in Europa, relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa, firmata a Berna il 19 settembre 1979 e ratificata dall’Italia con legge 5 agosto 1981, n. 503, inserisce il lupo nell’Allegato II (specie strettamente protette) ne prevede una speciale protezione e ne proibisce in particolare la cattura, l’uccisione, la detenzione ed il commercio.
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