di PAOLO CRISTOFARO
Brano a dir poco discutibile quello della cantante folk calabrese Teresa Merante, di Simeri Crichi, che sta facendo il giro del web. La canzone s'intitola "U latitanti", cioè "Il latitante", e il testo fa rabbrividire.
Non solo una descrizione quasi celebrativa della figura dei latitanti, ma anche insulti verso le forze dell'ordine e l'invito esplicito ai giovani a sparare alla Polizia. "Na lucia vascia vascia comincia a lampeggiare. Fhujiti giovanotti, chista è la Polizia, sparati a tutta forza a sta brutta compagnia", una delle frasi shock contenute nel brano. "Una luce bassa bassa comincia a lampeggiare. Scappate ragazzi, questa è la Polizia, sparate a tutta forza a questa brutta compagnia", è la traduzione italiana. "Lu struscio dei catini si senta de luntanu, si stannu avvicinandu cu li mitra a li manu", "Il rumore delle catene si sente da lontano, si stanno avvicinando con i mitra i mano", continua il testo. "Non aviti paura ca su quattru pezzenti, nui simu i latitanti e simu i cchiù potenti", "Non abbiate paura che sono quattro pezzenti, noi siamo i latitanti e siamo i più potenti".
Parole che in una terra difficile come la Calabria, che combatte ogni giorni contro la malavita e contro gli stereotipi, fanno rizzare i capelli a tutti i calabresi onesti che si spaccano la schiena per cercare di ripulire l'immagine di un'intera regione. In un momento delicato che sta dimostrando quanto le nuove generazioni possano essere fragili e bisognose di esempi concreti, un brano che invita i giovani a sparare alla Polizia certamente non giova.
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