Brogli elettorali a Reggio. La sciatteria amministrativa che permise a Castorina di "pilotare" i voti (I NOMI)

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images Brogli elettorali a Reggio. La sciatteria amministrativa che permise a Castorina di "pilotare" i voti (I NOMI)

  03 marzo 2021 12:13

di TERESA ALOI

Nasce dallo sviluppo delle dichiarazioni di Carmelo Giustra davanti al gip e davanti alla procura, l'indagine che stamattina è sfociata  in cinque arresti domiciliari e una misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico. 

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Un'inchiesta, sui brogli elettorali alle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre 2020, che segue a ruota quella quella di dicembre scorso che aveva portato agli arresti domiciliari il consigliere comunale Antonino Castorina del Partito democratico. E c'è sempre lui, anche questa volta. 

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I NOMI 

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CASTORINA Antonino, consigliere comunale del Comune di Reggio Calabria (già per la stessa causa sottoposto alla misura degli arresti domiciliari dal 14.12.2020), indagato per ulteriori ipotesi di reati elettorali, nonché in concorso per abuso d’ufficio e falsità ideologica in atto pubblico.

LAGANÀ Francesco, consigliere comunale nel comune di Calanna (RC), indagato per concorso materiale e morale in varie ipotesi di reati elettorali.

D’ASCOLA Simone indagato per concorso materiale e morale in varie ipotesi di reati elettorali.

MORELLI Fortunato, giornalista, indagato per concorso materiale e morale in varie ipotesi di reati elettorali.

SARACENO Giuseppe, scrutatore, indagato per concorso materiale e morale in varie ipotesi di reati elettorali.

Inoltre, sempre nell’ambito della medesima ordinanza è stata emessa la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio a carico di

COVANI Antonino, responsabile, all’epoca dei fatti, del Servizio Elettorale del Comune di Reggio Calabria, indagato per concorso in abuso d’ufficio e falsità ideologica in atto pubblico.

Castorina, che come ha spiegato il procuratore Giovanni Bombardieri nel corso della conferenza stampa per illustrare i dettagli dell'inchiesta, non poteva far parte della commissione elettorale, nè presiederla come ha fatto nel 2020. Lui che  "avrebbe alterato il voto e si era illegittimamente  ammesso quale componente della Commissione consiliare elettorale senza aver diritto" , partecipando con una delega fasulla. "Nel 2020 partecipa a tre riunioni come delegato del sindaco. Si è creata una macchina a servizio di Castorina, con nomina arbitraria degli scrutatori e dei presidenti di seggio e all'interno di questa cornice, si inserisce l'alterazione del voto. Un meccanismo  che si è realizzato nella prima fase elettorale e non nel ballottaggio".

Ammesso  illegittimamente, perché quella delega riconosciuta dal sindaco - che però non poteva essere fatta e di cui esiste uno screenshot  su un telefonino -  non è stata protocollata. Ma la revoca, firmata dal sindaco, si quella c'è. Lo ha spiegato bene il procuratore Bombardieri che ha ricostruito il "sistema". 

Significativa è proprio la vicenda delle sezioni  172 e  184 dove l’immediata risposta alle difficoltà scaturenti dalla mancata assegnazione della presidenza aveva costretto, per gli inquirenti, Castorina a mettere in piedi un piano alternativo "con il necessario coinvolgimento di soggetti fidati ed efficaci, ognuno per suo conto interprete di una o più mansioni assegnategli, secondo quello che è stato ricostruito come un meccanismo assai efficiente". Attraverso "rapporti e amicizie di varia natura con i più disparati soggetti, talvolta sfruttando la loro indigenza, o  la loro dimensione postulante in ragione di eventuali ed indefiniti futuri favori da elargire".  

Si procura certificati elettorali, duplicati in favore di ultraottantenni e le "indicazioni erano quelle di far votare senza alcun controllo per conoscenza personale". 

"Tutto questo  - ha aggiunto il procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni -  avviene nell'inerzia di chi deve vigilare all'interno nella commissione elettorale.  Il sistema di controllo delle votazioni è un sistema  antiquato che bisognerebbe  rivedere" 

"Un'attività estremamente complessa - ha sottolineato il questore di Reggio Calabria, Bruno Megale -  perché di tipo tecnico e bisogna fare verifiche e riscontri attività peraltro ancora in corso". 

Si parla di "sciatteria amministrativa e mancanza di controlli" il  20 e 21 settembre e non è per nulla  "un fatto estemporaneo  che presupponeva  alcune condizioni che il Castorina ha creato senza che alcuno lo fermasse". 

LEGGI ANCHE QUI. Brogli elettorali a Reggio: indagato anche l'assessore Demetrio Delfino per la nomina di Castorina

 

 

 

 

 

 

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