"Occorre fare un po' di chiarezza. Il lavoro smart è stata la risposta emergenziale al lockdown. Si dovevano tenere a casa i dipendenti pubblici e lo si è fatto con questa modalità. Si potevano mettere in cassa integrazione, come è stato fatto nel privato, si è preferito il lavoro smart. Idea intelligente. Il lavoro agile, smart non ha affatto fornito e garantito i servizi pubblici essenziali. Quelli li hanno garantiti i lavoratori della sanità, i lavoratori della sicurezza e in progress i lavoratori della scuola. I lavoratori smart non hanno affatto garantito questi servizi". Così il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta nel corso del question time alla Camera dei deputati.
"Questo tipo di lavoro può essere pensato come modello per il futuro? E' senza contratto, è senza obiettivi (non c'è stata alcuna riorganizzazione per obiettivi), è senza tecnologia (è lavoro a casa con uso di smartphone e computerini di casa), è senza sicurezza (abbiamo visto il caso del Lazio). E' lavoro a domicilio all'italiana. E' un lavoro self service. Pensare di proiettare questo tipo di organizzazione nel futuro mi sembra un abbaglio. Abbiamo il PNRR e la digitalizzazione. Questo è il futuro"
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