"Anche io sono firmataria della Legge Zan contro l’odio omotransfobico. L’omotransfobia imprime un condizionamento subdolo che rende impossibile la vita alle persone omosessuali e transessuali".
Ad affermarlo è la parlamentare del PD, Enza Bruno Bossio, che aggiunge: "Non è di immediata percezione, agli occhi di chi non la vive, ma essa scava soprattutto nella vita dei giovani che non hanno le spalle larghe degli adulti per sopportarla.
L'urgenza di calendarizzare la legge è legata al fatto che c’è un arretramento culturale evidente in tutto il mondo e il nostro paese non ne è esente. Spesso si pensa che i diritti legati alle minoranze - prosegue la deputata- siano sempre secondari e mai prioritari, che ci siano sempre altre emergenze. Le persone omosessuali, oltre a dover fare i conti con l’omofobia devono fare i conti con tutte le problematiche che attraversa la società, di cui l’omofobia e’ solo una parte".
"Dobbiamo vincere questo alibi e affrontare i detrattori della legge che invocano il diritto di opinione senza rendersi conto di come, a volte, le parole possano uccidere. Penso ai suicidi giovanili che sono determinati da questo clima di odio e continui atti di violenza psicologica e alla fine decidono di togliersi la vita. I fenomeni eclatanti sono legati a violenza fisica ma anche quella psicologica, che spesso non emerge, è altrettanto grave. Come Stato abbiamo l’obbligo di fornire una cassetta degli attrezzi culturale ai nostri giovani al fine di vincere con la prevenzione il modello machista", ha concluso Bruno Bossio.
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