Brunori abbraccia finalmente Reggio Calabria: il concerto è un tripudio di emozioni, musica e balli

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  19 maggio 2022 12:39

DI FRANCESCA FROIO

Un’attesa ripagata da tanta emozione e da tanto calore, quella per il concerto di Brunori tenutosi finalmente  presso il PalaCalafiore di Reggio Calabria. Il cantautore Calabrese, ha affascinato ed emozionato i presenti dominando la scena con la profondità delle sue canzoni ed un pizzico di ironia, che non guasta mai. Tra il numeroso pubblico pronto ad accoglierlo, anche una spettatrice d’eccezione, sua figlia Fiammetta, che, come dichiarato dallo stesso Brunori, presenziava per la prima volta ad un concerto del Papà.

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Due ore intense fatte di musica e di sensazioni forti, quelle emanate dai brani ormai noti, uniti a quelli emergenti, frutto  dell' album 'Chip!’. L’appuntamento, rimandato più volte causa covid, ha visto insieme appassionati provenienti anche dalle vicine regioni, a loro è andato il sentitissimo grazie espresso dal Darione nazionale, figlio di una Calabria che sente sua e nella quale ha scelto di tornare a vivere perché, come dichiarato in una recente intervista: “Rappresenta le mie radici e ci sto bene nonostante le ben note criticità. La Calabria mi mette tranquillità, è un contesto in cui riesco a funzionare bene".

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Una scaletta ricca e coinvolgente, ha visto susseguirsi una dietro l’altra capolavori come: Al di là dell’amore, Benedetto sei tu, Capita così, La canzone che hai scritto tu, Il mondo si divide, Mio fratello Alessandro, Lamezia Milano, L’uomo nero, Sabato bestiale, Bello appare il mondo, Il costume da torero, Come stai, Fuori dal mondo, Colpo di pistola, Kurt Cobain, Per due che come noi, Diego e io, Guardia ’82, Lei, lui, Firenze, Anche senza di noi, Canzone contro la paura, Quelli che arriveranno, La verità. È con Arrivederci tristezza che Brunori ha salutato, assieme alla sua bellissima squadra,  il caloroso pubblico presente, prendendosi gli applausi forti e sentiti di coloro che del cantautore calabrese  amano le parole e ancor di più i fatti. Perché se nella sua “Il costume da Torero” lo stesso canta: “Non sarò mai abbastanza cinico da smettere di credere che il mondo possa essere migliore di com'è” … nel suo piccolo contribuisce a renderlo tale, e quanto accaduto qualche mese fa a Cosenza ne è una prova tangibile.

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