
di GAETANO MARCO GIAIMO
L'Ordine degli Avvocati di Catanzaro si è riunito questa mattina per un'Assemblea straordinaria segnata da un clima rovente: all'ordine del giorno la discussione sui fatti relativi alle vicende dell'Ufficio Tesoreria emersi negli scorsi giorni. Un buco di bilancio ancora non ufficialmente stimato ma che dovrebbe aggirarsi attorno ai 100.000 euro dovuto a "mancati versamenti di somme sui conti dell'Ente" da parte dell'ormai ex Consigliere Tesoriere Daniela Rodolà, dimessa lo scorso 14 dicembre in seguito all'autodenuncia trasmessa al Consiglio dell'Ordine e in carica dal febbraio 2023, creando una frattura nel Foro che ha reso necessaria la convocazione di oggi. L'incontro, originariamente ospitato nella Sala Avvocati del Coa, ha visto una grandissima partecipazione sia in termini di coinvolgimento che numerici, costringendo a spostare i lavori nell'Aula Magna del Tribunale.
Se da una parte il Consiglio rivendica il merito di aver scoperto e denunciato il fatto, chiedendo compattezza per evitare il commissariamento, che verrebbe visto come una macchia indelebile per il prestigio dell'Ordine, gli oppositori invocano il "fallimento politico" dello stesso: in molti sostengono che il controllo dei bilanci sia stato superficiale e che il Coa, avendo perso parecchi membri originariamente eletti, non abbia più la legittimazione per restare in carica. La Presidente Vincenza Matacera ha aperto la relazione ricostruendo i passaggi che hanno portato alla scoperta del dolo dopo aver colto alcuni movimenti sospetti che hanno spinto a richiedere verifiche dirette agli istituti bancari, bypassando la documentazione cartacea fornita dalla tesoreria: "Oggi siamo qui perché ci aspettavamo compattezza attorno al Consiglio che ha denunciato e messo a nudo quanto accadeva, invece ci ritroviamo sotto attacco e a dover affrontare richieste di dimissioni o addirittura commissariamento".
Il caos regna sovrano in sala, non solo a causa degli interventi concessi a numerosi presenti che esprimono la propria posizione ma perché, spesso, dalla platea le voci si alzano in risposta a quanto viene affermato. Il vociare imperversa e si diffondono le opinioni più disparate: c'è chi sostiene una responsabilità politica del Consiglio, chi si ritiene imbarazzato, chi ha paura di ripercussioni economiche future, chi spera in una nuova elezione per dar voce agli iscritti all'Ordine. L'ex Presidente Antonello Talerico ha sottolineato la necessità di "superare lo scontro tra fazioni" per fare il bene della professione, prima che venga sollevata la questione del "come è possibile che in tutto questo tempo nessuno si sia accorto del raggiro?". A far luce su questo è stato il consulente fiscale, Giorgio Stella, che ha narrato come, tramite diversi escamotage, gli estratti conto siano stati modificati a livello grafico per non far risaltare nulla in modo evidente: somme sparite dalle casse, contante mai versato e una tecnica sofisticata di travasi tramite carte di debito. "I conti quadravano proprio perché frutto di un'opera minuziosa", ha ribadito la presidente Matacera, che ha voluto sottolineare come le casse dell'Ordine siano comunque in salute.
Se da una parte piovono critiche, dall'altra si sente la necessità di ribadire come, ora più che mai, ci sia bisogno di unità per "il bene della nostra professione e della toga che indossiamo". La seduta è stata sciolta alle 13.50 con la consapevolezza di essere tutti parte lesa e la richiesta dell'avvocato Matacera di potersi costituire parte civile nelle indagini in corso, senza aver ancora sanato le spaccature interne, in un Foro che sta provando a rilanciare la propria immagine grazie anche all'Assemblea Nazionale del Coordinamento della Conciliazione prevista per il 2026. La parola passa ora alla Procura della Repubblica, che dovrà stabilire se, oltre al dolo del singolo, vi siano state omissioni colpose nella vigilanza.
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