Bufera sull'accordo bonario da 900 mila per lo stadio, il sindaco Fiorita furibondo: "Andrò fino in fondo"

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images Bufera sull'accordo bonario da 900 mila per lo stadio, il sindaco Fiorita furibondo: "Andrò fino in fondo"
il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita
  13 agosto 2022 19:00

di GABRIELE RUBINO

A Palazzo De Nobili tiene banco l'affaire dei lavori di riqualificazione dello stadio 'Nicola Ceravolo'. O meglio, l'accordo bonario fra le ditte che li hanno eseguiti e il Comune. Un istituto che, per come emerge dagli atti, è 'vincolante' per l'Amministrazione e vale circa 900 mila euro. Un macigno imponente per i conti comunali, ereditato dal passato e dall'appalto di 5 milioni che è servito per la palazzina e per il campo B, che potrebbe condizionare non poco l'azione della Giunta Fiorita.

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Il sindaco di Catanzaro, dapprima preoccupato quando è venuto a conoscenza del dossier adesso è furibondo per i potenziali effetti sull'Ente. "Andrò fino in fondo e chiederò conto agli interessati con atti scritti", confida a La Nuova Calabria poco dopo l'uscita dei capigruppo della sua maggioranza che si appellavano alla "magistratura amministrativa, contabile ed ordinaria" per "stabilire la correttezza dell’operazione". Come anticipato qualche giorno fa, l'idea di massima sarebbe quella di aspettare un nuovo giudizio e 'contestare' le 22 riserve originarie apposte dalle ditte, che valevano quasi 2,6 milioni e poi con l'accordo bonario, successivo alla valutazione di una commissione, 'scesi' a poco meno di 900 mila euro. Ma la strada è impervia e piuttosto in salita per l'Amministrazione comunale. 

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Difficile imputare qualcosa alle ditte, che legittimamente hanno apposto le riserve e poi sono forti di un decreto ingiuntivo. Piuttosto tutto è nato da un evidente cortocircuito nella macchina burocratica del Comune, visto che nel giro di un anno l'accordo bonario è stato prima avallato con delibera dalla Giunta Abramo e poi lo stesso esecutivo, a pochi giorni dalle elezioni, quella delibera la ha annullata ma ha lasciato comunque intaccata la transazione. Le versioni tecniche sulla vicenda sono discordanti. Nell'atto di annullamento veniva addirittura contestata la legittimità di fare ricorso all'istituto dell'accordo bonario e la sussistenza della copertura finanziaria, dall'altra parte invece ci si dice sicuri che tutto fosse previsto delle norme applicabili a quell'appalto (diverse da quelle citate nell'annullamento) e di avere le carte a posto avendo seguito tutte le procedure. E' in corso una vera e propria bufera. 

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