Buona la prima per il Magna Graecia Salute, il nuovo progetto tematico che ha debuttato nell'ambito del Magna Graecia Film Festival a Soverato e dedicato alla divulgazione scientifico sanitaria, a cura del medico oncologo Francesco Cognetti.
Composto da due appuntamenti, il 28 e il 30 luglio, sul palco di Rai Radio 2 situato sul lungomare di Soverato, il panel ha ospitato illustri ospiti della comunità scientifica e medica affrontando i temi della prevenzione primaria e secondaria.
Nel primo appuntamento si è parlato di prevenzione secondaria, ovvero diagnosi precoce e screening oncologici e cardiovascolari. I dati preoccupano: nel 2022 solo il 4,8% del fondo sanitario era destinato alla prevenzione, percentuale scesa al 4,5% nel 2023, rendendo l’Italia il fanalino di coda tra i Paesi del G7.
«Gli screening oncologici – mammografia, Pap test, test HPV, colonscopia – presentano enormi disomogeneità territoriali», ha rilevato Francesco Cognetti, che ha ricordato il mancato varo di un emendamento per anticipare lo screening mammografico a 45 anni. «Il tumore al collo dell’utero potrebbe essere eliminato se ci fosse maggiore adesione ai programmi di vaccinazione e screening: l’Europa ci chiede il 90% entro la fine di quest'anno, noi siamo fermi ancora al 35-50%».
Ciro Indolfi, cardiologo, ha sottolineato che le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte in Italia: «Il 50% dei pazienti colpiti da infarto muore prima di arrivare in ospedale. Pressione, ECG e colesterolo dovrebbero essere test obbligatori. Serve un piano strategico nazionale per la prevenzione cardiovascolare, come già avviene per l’oncologia».
Francesco Abbonante, chirurgo e senologo responsabile della Breast Unit, ha invece illustrato i risultati ottenuti grazie alla nuova realtà: "Diagnosticare precocemente significa aumentare le possibilità di guarigione. Noi abbiamo creato una rete tra gli ospedali di Catanzaro, Lamezia Terme e Crotone, coprendo tutta l’area centrale della Calabria. I dati dicono che nessuna donna ha avuto ricadute nei 5 anni dalla malattia. Il nostro obiettivo è inoltre azzerare l’emigrazione sanitaria, che rappresenta un’onta per questa terra, oltre che un trauma per le pazienti. Ha affermato, rivolgendo un invito a tutte le donne calabresi di sottoporsi agli screening
Presente anche Pierfrancesco Tassone, ordinario di oncologia medica, che ha spiegato come la ricerca traslazionale consenta di avvicinare il laboratorio al letto del paziente: «Lo sviluppo di un farmaco richiede circa 20 anni. Solo il 12% arriva sul mercato. Serve integrare ricerca accademica e industria per accelerare l’innovazione».
Il presidente di AIFA, Robert Nisticò, ha infine affrontato il tema della sostenibilità del sistema: «L’Italia approva l’80% dei nuovi farmaci europei, ma i costi sono altissimi. Dobbiamo valutare i farmaci anche per la loro sicurezza e puntare sull’intelligenza artificiale per ridurre tempi e costi, sempre mettendo al centro il paziente».
Il secondo incontro ha messo al centro la prevenzione primaria, ovvero la promozione di stili di vita sani per evitare l’insorgenza di patologie croniche, oncologiche e cardiovascolari. «Il 40% dei tumori e un’altissima percentuale di infarti e ictus si potrebbero evitare semplicemente cambiando abitudini», ha spiegato Cognetti. «Fumo, alcol, sedentarietà, alimentazione scorretta sono responsabili della maggior parte delle malattie croniche».
Ciro Indolfi ha ribadito: «La longevità non dipende solo dai geni – che pesano per il 25% – ma dai nostri comportamenti. I “magnifici 7” (attività fisica, dieta sana, controllo dei lipidi, pressione arteriosa, glicemia, peso e abolizione del fumo) possono allungare la vita fino a 9 anni».
Un focus psicologico è emerso dall'intervento di Francesca Cuzzocrea che ha evidenziato l’importanza dell’ascolto: «Prevenzione significa anche educare i giovani a riconoscere i segnali fisici e mentali. Noi adulti dobbiamo essere esempio», mentre per Valeria Verrastro «bullismo, dipendenze, violenza: prevenire significa costruire relazioni, ascolto, dialogo. I ragazzi devono sentirsi protagonisti, non soggetti passivi».
Sul fronte biologico, Roberto Iuliano ha parlato del microbiota come «un nuovo organo» fondamentale per la salute dalla nascita alla vecchiaia. «Gli ultracentenari hanno una flora batterica simile a quella dei neonati. Le madri possono condizionare positivamente lo sviluppo immunitario del figlio sin dall’inizio».
Tra gli ospiti dell’incontro, anche il Magnifico Rettore dell’UMG, Giovanni Cuda che ha evidenziato il ruolo delle università nella formazione di medici capaci di comunicare, promuovere il rispetto dell’ambiente e il concetto di salute circolare: «L’uomo è ciò che mangia, ma anche ciò che respira. Le interazioni tra salute umana, animale e ambientale sono centrali nei nuovi percorsi accademici One Health».
«La prevenzione non è un costo, è un investimento» – questo il messaggio emerso con forza da entrambi gli incontri. Ciascuno può e deve fare la propria parte: dai cittadini, ai medici, alle istituzioni, per un futuro di salute più equo, consapevole e sostenibile.
Il Magna Graecia Salute, esperimento alla sua prima edizione, fortemente voluto dal direttore artistico Gianvito Casadonte, ha registrato un’ampia partecipazione di pubblico, riuscendo ad avvicinare la cittadinanza ai grandi temi della sanità pubblica e trasmettere messaggi fondamentali sul valore della prevenzione.
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