Bussone (Uncem) al ministro Valditara: "Salviamo la scuola"

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Il ministro Valditara
  04 aprile 2024 16:00

"Mentre il film di Antonio Albanese e Virginia Raffaele sulle piccole scuole conquista il pubblico al
cinema, con una commedia di grande respiro e attualità, sono ancora con Uncem in attesa di poter
affrontare con Lei le modalità organizzative di plessi e dirigenze nei territori rurali e montani del
Paese, nei piccoli Comuni e nelle Valli alpine e appenniniche". Queste le parole usate da Marco Bussone, presidente dell'Uncem, per rivolgersi al ministro dell'Istruzione e del Merito. Giuseppe Valditara. 

"Insieme dobbiamo capire cosa fare delle scuole laddove il Ministero (con gli Uffici scolastici
regionali) prevede la chiusura, dal prossimo anno scolastico, di plessi e comprensivi, con la riduzione
di insegnanti e dirigenti scolastici. La scuola salva i paesi, la chiusura è il modo più semplice per
distruggerne la storia, il presente, il domani. Oltre ogni demagogia e stortura del dibattito politico
mediatico, noi sappiamo anche - e vogliamo sia chiaro, oltre ogni tifoseria e ideologia - che gli
stranieri in molte aree dell'Appennino e delle Alpi hanno fin qui hanno salvato i piccoli plessi. E
l'integrazione nei paesi si è sempre fatta. Tra parrocchie, oratori, scuole, associazioni, piccoli negozi
e Sindaci impegnati. Comunità, insomma. Vere e unite. Scuole al centro. Con serietà ed efficacia.
Noi sappiamo insieme con Lei riconoscere nelle aree montane del Paese un laboratorio straordinario
e bellissimo di formazione e generatività, che al posto di essere limitato e abbandonato con le
chiusure, andrebbe piuttosto rafforzato, potenziato con investimenti, supportato con politiche
durature, oltre ogni steccato che frammenta la politica ma non le classi, la forza del dialogo, la
capacità di integrazione e relazione. Che la scuola ha sempre saputo fare e sempre saprà fare. Per il
bene delle comunità della montagna, aperta e inclusiva per storia e natura.
Cosa fare dunque delle piccole scuole? Ne tagliamo qualche migliaia? Il Paese non ne soffrirà? I paesi
saranno contenti di queste scelte? Come le proteggiamo e le valorizziamo, le piccole grandi scuole
dell'Italia? Come definiamo percorsi nuovi di lavoro insieme, che vanno oltre la semplicistica
chiusura? Ministro facciamo insieme un percorso. Noi siamo con il Ministero e con Lei - ma penso
anche con INDIRE e altre Organizzazioni virtuose che hanno "un paensiero" - a ripensare modelli
organizzativi e sistemi territoriali per l'educazione. Crediamo troppo nella scuola per vederla
annullare sulla base di numeri e di logiche vecchie. Che le banche se ne vadano dai Comuni, ci fa
arrabbiare. Che sia tagliata la scuola, ci fa gelare il sangue, ci immobilizza, ci fa sentire spogliati.
Abbandonati e soli. Salviamo con Lei la scuola. Siamo in prima fila nel ripensare la scuola dei piccoli Comuni, come scrive anche la legge 158/2017, punto fermo per tutti noi". 

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