di GIANPIERO TAVERNITI
"Percorrendo la SS 106 Jonica, direzione Reggio Calabria, mirando uno sguardo a ovest, dove ammiriamo un tramonto spettacolare, scorgiamo un piccolo massiccio roccioso, ha la forma di una mano o meglio si vedono cinque spuntoni rocciosi che assomigliano alle dita di una mano, dove nel palmo adagiato in maniera dolce, evidenziato dal colore rosso dei mattoni che compongono le case del borgo, assistiamo a un “paesello presepe”, chiamato paese fantasma, è una frazione quasi interamente disabitata di Melito Porto Salvo, si tratta di Pentedattilo.
Sorge sulla rupe del monte Calvario, a 250 metri d’altezza, si arriva facilmente da Melito Porto Salvo, il suo nome in origine greca π?ντα-δ?κτυλος (traslitterato pènta-dàktylos), significa “cinque dita”, la sua collocazione è nell’ area della Calabria antica, dalle forti e ancora attualissime origini grecofone. Nel 1783, Pentedattilo fu gravemente danneggiato da un fortissimo terremoto, in seguito al sisma iniziò un costante flusso migratorio verso la costa, verso Melito Porto Salvo, che perdurò sino al periodo del risorgimento; dopo lo spopolamento nel 1811, il comune fu trasferito a Melito P.S. e Pentedattilo ne divenne frazione.
Ha un crudo, naturale e immutato centro storico, con rilievi nobiliari e balconi decorati, dove è anche facile trovare ancora casette e ruderi, pericolanti, crepate, che meriterebbero un’azione di recupero, al pari delle altre che trovate nel borgo, si trovano botteghe artigiane e piccoli ambienti di ristoro dove poter sorseggiare del vino rosso locale grecanico e una specie di pane schiacciato fritto che va degustato appena preparato, si chiama Guasthedda, va condita con olio d’oliva o imbandita con mortadella, per chi ama il salato o con miele per chi si delizia del dolce, il borgo si ravviva nel periodo natalizio, quest’anno l’emergenza covid lo ha tenuto borgo fantasma anche nel periodo più suggestivo, dove tanti cittadini lo ravvivano con il giro del Babbo Natale per le vie, lo ravvivano con punti d’incontro dove poter degustare specialità di Calabria, cercando quella magica coesione natalizia che contagia positivamente tutti.
All’imbrunire scorgiamo, uno spettacolare tramonto che dall’entroterra jonico e dall’altezza sufficiente lo ammiriamo sul Mar Tirreno. Dopo aver ammirato il museo, si scende dalla stradina centrale, che ci conduce verso la chiesa di S. Pietro e Paolo, visitiamo la (Bottega del legno), delle botteghe artigiane che creano dei souvenir esclusivi dipinti a mano che portano vita nel borgo e piccole economie, atte a rimanere in questi luoghi per farli vivere, insieme ad attività educative, tipo i laboratori didattici per i visitatori piccini per non perdere quelle importanti memorie identitarie , che non sono memorie digitali , ma culturali identitarie di una Calabria antica, che rimane viva e si propone, con la sua umile e continua forza della civiltà contadina di un borgo magico, che ci sorprende e ci blocca in una sorta di macchina del tempo, digitando a cinque dita, il nome che è tutto un programma Pentedattilo VISITIAMOLO, per non perdere cinque perle calabresi, nell’entroterra reggino della cittadina di Melito Porto Salvo, quando sarà possibile,quando ci saranno meno restrizioni contro il Covid, visto che rimane un luogo dell’anima , un luogo silenzioso e magico, di sicuro sarà pronto per riceverci, magari in qualche evento magico che cercherà di colmare e ripagare tutti i momenti magici che ci siamo persi per necessità nel vecchio anno 2020, anno dove ha dominato solo il maledetto e bastardo Covid19.
Eventi da segnalare il Pentedattilo Film Festival ormai vivo da diversi anni e che solitamente si svolge nel mese di settembre, CHE speriamo possa divenire l’evento clou nel prossimo settembre 2021, dove magari ognuno di noi , avendo avuto sollecitato il vaccino , possa essere libero di visitare e ammirare questa regione magica nella sua esclusiva bellezza . A presto Pentedattilo…."
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