di ENZO COSENTINO
Oggi più che mai è tempo di stare vicino agli anziani perché sono i soggetti più esposti agli attacchi feroci del Covid. E’ un obbligo al quale la società cosiddetta civile (quindi nel comune sentire esisterebbe anche una “società incivile". E come se esiste!) dare importanza nell’assolverlo. A cominciare dalle Istituzioni spesso assenti o distratte. Quello degli anziani è un mondo che ha un grande bisogno, comunque, di aiuto con le più svariate forme di assistenza (e giammai di mera beneficenza, se non addirittura di “elemosina”). Quello del bisogno è tuttavia un problema diffuso e riguarda tutte le età e le categorie dei veri bisognosi. Le organizzazioni che svolgono attività su questo versante sono tante. Interrogativo: tutte all’altezza dei compiti? In Calabria non si può prescindere dalla fitta rete del volontariato che è, in parte, sostitutiva dell’apparato pubblico. Le varie associazioni hanno progetti da realizzare e altri in corso di attuazione e ina condizione pandemica è importante. Come si muovono? Sull’argomento iniziamo un “viaggio” fra le realtà esistenti in Calabria. Il primo intervento con ANTEAS ponendo delle domande al presidente regionale dell’Associazione, Cataldo Nigro che ha messo a disposizione della organizzazione oltre che le sue doti umane una consolidata esperienza sindacale.
Presidente Nigro, qual è il ruolo dell’Anteas Calabria in particolare in questo grave momento di pandemia?
“Anteas Calabria nasce nel 1996, è radicata in tutto il territorio regionale e svolge attività di vicinanza, assistenza, aiuto, dono e gratuità verso i bisogni degli ultimi e senza voce. In questo particolare momento di pandemia, in coerenza con i nostri valori fondativi, siamo impegnati maggiormente nell’ambito della povertà e della solitudine. Attraverso i nostri centri di ascolto intercettiamo tante persone sole, ammalate, in difficoltà economiche, chi ha bisogno di aiuto e di conforto, chi ha bisogno di accoglienza e di rispetto in quanto persona".
La Calabria più del passato oggi mostra le profonde ferite del sistema sanità. Chi sono i soggetti che in fatto di assistenza sanitaria si rivolgono a voi e quali i bisogni più impellenti?
“A noi si rivolgono persone anziane ammalate ed in difficoltà in quante sole, chiedendoci aiuto e assistenza medica con la prelevante richiesta di medicinali e servizi legate alla persona, correlati alla età avanzata dei vari soggetti. Spesso a noi tocca il compito di supplenza dei servizi socio-sanitari in presenza di vistose carenze del servizio sanitario nazionale che si è manifestato, attraverso le sue articolazioni territoriali, inadeguato, insufficiente e riduttivo nei compiti dal legislatore assegnatogli, specie nelle periferie dove alloggiano nuclei familiari numerosi, promiscui e in completa povertà economica”.
Gli anziani in testa a tutti quale progetto state attuando e quali sono le prospettive future?
“Stiamo lavorando in difficoltà di mezzi e carenze di fondi, in rapporto all’aumento imprevisto di bisogni ed esigenze inaspettate emersi con la pandemia che le persone stanno vivendo con notevole apprensione, oltre alle manifeste paure e alla incertezza di futuro. I progetti messi in cantiere da Anteas riguardano in particolare la salute quali RSA, welfare di comunità, nuova e migliore organizzazione assistenziale nel territorio, presidio sanitario avanzato e maggiore socializzazione di una solida e nuova cultura della prevenzione attraverso incontri di educazione alimentare per diffondere corretti stili di vita, corsi di ginnastica dolce rivolti, in particolare alle persone anziane e altre occasioni che mettono al centro il benessere fisico, psichico e sociale”.
Nelle realtà provinciali della Calabria chi soffre di più la cavalcante povertà?
“In assenza di una valida politica di sviluppo perseverata nel tempo, chi risente maggiormente oggi della povertà sono quei territori ancorati a sistemi di produzione di beni di prima necessità superati e poco richiesti (agricoltura. artigianato, servizi etc.). Varie circostanze e errate scelte politiche di contenimento della spesa pubblica hanno portato il ceto medio a scadere verso il basso aumentando la già ampia platea dei poveri”.
Qual è l’impegno che maggiormente coinvolge le donne?
“Le donne di Anteas sono utili e richieste dall’area dei servizi alla persona soprattutto nel dialogo e nell’ascolto di quelle persone in difficoltà, sole ed anziane. Sono anche prezioso anello di congiunzione con le giovani generazioni perché riescono ad aggregare, monitorare e costruire quello stare insieme utile sia alle persone anziane quanto ai giovani, i quali hanno sete di conoscere, di scoprire e sapere dal passato per arricchirsi di quei sani valori della positività della vita per meglio affrontare il futuro. Tutto questo porta alla frequentazione positiva, all’incontro programmato e alla progettazione sociale che richiede una maggiore partecipazione attiva finalizzata alla difesa e alla costruzione del bene comune oltre a realizzare la cittadinanza attiva utile al consolidamento della democrazia”.
A proposito di donne che tipo di assistenza offre la sua organizzazione e quali fasce di età sono in affanno?
“Attraverso il servizio dei nostri Banchi Alimentari, Banco Farmaceutico e Banco Scolastico forniamo generi alimentari, farmaci da banco e materiale scolastico riservato ai bambini in stato di bisogno. Inoltre svolgiamo attività di Segretariato Sociale, promozione del turismo sociale, sostegno sociale e socio- assistenziale, attività ampia in materia di animazione sociale (feste e balli con musica nelle case di riposo e nelle carceri, corsi di informatica con i nipoti etc. etc.)”.
Esiste una predisposizione fra le varie organizzazioni per una collaborazione?
“La predisposizione alla collaborazione in Calabria è stata sempre fievole e molto debole in quanto si è praticata la politica dell’individualismo-solista. Ognuno ha agito da solo ritenendosi più forte e più competente degli altri.
Oggi tale concetto è superato perchè la Riforma del Terzo settore obbliga stare insieme per costruire Rete e operare al plurale sia nella individuale specialità statutaria quanto nella co-progettazione sociale. Su questo terreno il TS Calabria sta operando con diligenza al fine di armonizzare visione, pensiero e azione che lasciano sperare in un futuro migliore. “
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