di GABRIELE RUBINO
L'ordinanza del presidente facente funzioni Nino Spirlì ha recepito le 'nuove' misure nazionali - essenzialmente quelle sulle scuole- che saranno in vigore da mercoledì 7 aprile. La Calabria sarà zona rossa per altre due settimane, fino al 21 aprile. Il rischio è tuttavia che la stretta possa durare almeno una settimana di più, fino al 28 aprile. A quel punto si arriverebbe a cumulare un mese in area rossa, essendo scattata lo scorso 29 marzo. Per poter cambiare colore servono che i parametri migliorino per due settimane consecutive. In pratica la Calabria dovrebbe avere numeri da zona arancione già a partire dal prossimo monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità (che come al solito è previsto per la giornata venerdì) e confermarli in quello successivo. Tuttavia l'andamento dell'epidemia in Calabria non sembra mostrare particolari segni di miglioramento. Anzi.
ULTIMO MONITORAGGIO DELL'ISS: 99 FOCOLAI ATTIVI- L'ultimo report (il numero 46) faceva riferimento ai dati della settimana dal 22 al 28 marzo. Più che la stima dell'Rt puntuale a 1,33 (che è a sua volta 'differito' perché basato sulla data di caricamento dei casi sintomatici), quello che conta - anche a livello giuridico- per la collocazione nelle aree colorate sono: lo scenario di trasmissibilità e la classificazione complessiva del rischio. Per la Calabria lo scenario è di tipo 2 con rischio alto. Da qui la zona rossa, come prevede il Dpcm sostanzialmente confermato dall'ultimo decreto del 1° aprile. Nell'ultimo report ufficiale i nuovi focolai censiti erano 31 (fra cui anche in Rsa) per un totale di 99 attivi in regione.
PROIEZIONE PERCENTUALE TAMPONI POSITIVI AL 12,55% E POSTI LETTO OCCUPATI IN AREA MEDICA AL 46%- I parametri più preoccupanti rimangono l'elevato tasso di tamponi positivi sul totale di quelli effettuati e l'occupazione dei posti letto di area medica. In questo caso si usano i casi notificati alla Protezione civile (quelli dei bollettini quotidiani, che non sono del tutto 'allineati' con quelli della sorveglianza dell'Istituto Superiore di Sanità). Il tasso di positività nella settimana dal 22 al 28 marzo è stata pari al 12,7% (2.599 casi su 20.538 tamponi). Nelle settimana successiva, quella dal 29 marzo al 4 aprile e che sarà esaminata venerdì, la percentuale è stabile al 12,55%. I casi sono aumentati a 2.794 ma anche i tamponi a 22.271. Da giorni ormai si registra una preoccupante pressione sui reparti di area medica (Malattie infettive, Pneumologia e Medicina Covid) degli ospedali calabresi. Nell'ultimo monitoraggio dell'ISS, aggiornato in questo caso al 30 marzo, il tasso di occupazione dei posti letto di area non critica era pari al 42%, con la soglia critica che è fissata al 40%. Mentre quello delle Terapie intensive era pari al 24%, con soglia critica al 30%. Con i dati aggiornati al 4 aprile, il tasso di posti letto di area medica occupati da pazienti Covid è salito al 46% mentre è rimasto stabile per le Rianimazioni.
I PROBLEMI DI TRACCIAMENTO- Altro dato da compulsare è quello che indirettamente indica le difficoltà di tracciamento. Nell'ultimo report dell'ISS (settimana 22-28 marzo), ben 442 nuovi casi erano "non associati a catene di trasmissione note", in quello precedente erano solo 117. Inoltre nell'82,8% dei casi confermati è stata condotta "una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti". Il trend è in diminuzione, quindi significa che quasi un quinto dei contagi di marzo in Calabria non hai poi fatto scattare il meccanismo del tracciamento dei contatti. Più diminuisce questo indicatore (con il contestuale incremento dei casi totali) e più aumentano i problemi.
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