Le attività di pulizia saranno precedute da ricognizioni preventive sui siti
28 maggio 2020 10:35Per il quarto anno consuntivo l’Azienda Calabria Verde, prima dell’inizio della stagione turistica, fornirà sostegno al Segretariato regionale del MIBACT ed ai Comuni competenti per territorio.
Nei prossimi giorni, infatti - alla presenza dell’assessore con delega alla Forestazione, Gianluca Gallo – sarà firmata una nuova convenzione tra il Segretario Generale Regionale del Mibact, dottor Salvatore Patania, e il Commissario Straordinario di Calabria Verde, Aloisio Mariggiò, che porterà gli operai idraulico forestali dell’Azienda, che rientrano da un periodo di cassa integrazione legata all’emergenza Covid 19, ad operare sui siti archeologici dell’intera regione nell’ambito delle attività di prevenzione degli incendi boschivi.
"Il loro compito, come negli anni passati, sarà quello - si legge nella nota - di pulire i siti dalle erbacce e renderli, quindi, fruibili in condizioni di massima sicurezza. L’iniziativa è un momento importante per tutta la comunità, un’occasione per far vivere i nostri spazi culturali e renderli più accoglienti, facendoli conoscere meglio a chi viene in Regione, una regione che, oltre al mare, ha molto altro da offrire. La Calabria è una terra che consente, anche a pochi chilometri delle località balneari, visite turistiche sia a importanti scavi della Magna Grecia che a un folto numero di siti, poco conosciuti, ma ricchi di fascino".
"Senza utilizzare agenti chimici diserbanti o defoglianti, ma - sottolineano da Calabria Verde - armati di soli decespugliatori e rastrelli, con guanti e dispositivi di sicurezza imposti dalle misure sanitarie in atto, gli operai di Calabria Verde libereranno da erbacce e sterpaglie i nostri siti archeologici, a cominciare da quelli più importanti".
L’obiettivo è quello di metterli in sicurezza prima dell’inizio del periodo di massima criticità AIB estiva.
"Senza tali attività di pulizia - aggiungono - a nulla varrebbero le campagne di scavo. Anzi, si correrebbe il rischio che i reperti portati alla luce, a causa della vegetazione infestante possano subire danni e che zone potenzialmente attrattive vengano abbandonate all’azione corrosiva degli agenti atmosferici e a quella, ancora più corrosiva, dell’inciviltà dell’uomo".
"Le attività di pulizia saranno precedute da ricognizioni preventive sui siti effettuate alla presenza di addetti al Segretariato Regionale MIBACT, al fine di ben individuare - concludono - anche con documentazione fotografica, l’estensione e la tipologia delle testimonianze archeologiche ed evitare, nel corso dei lavori, danni involontari".
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