Calabria 'zona gialla': cosa serve per aspirare alla 'bianca'

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  13 febbraio 2021 18:36

di GABRIELE RUBINO

La Calabria è in zona gialla da lunedì 1° febbraio. I dati sull'andamento dell'epidemia sono stabili. L'Rt calabrese è a 0,81, con scenario di tipo 1 e rischio basso. Nei prossimi giorni si capirà se gli effetti di queste due settimane con minori restrizioni porterà o meno ad una risalita dei contagi. Se per il momento non c'è particolare preoccupazione su un progressivo peggioramento del quadro epidemiologico, il 'sogno' zona bianca è ancora lontano. Almeno temporalmente. 

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I REQUISITI PER DIVENTARE ZONA BIANCA- Per ottenere questa classificazione, che comporterebbe ad esempio la possibilità per le attività di ristorazione di servire ai tavoli anche la sera oltre alla riapertura di palestre e piscine (salvo specifici protocolli), è necessario che la Calabria, oltre ad uno scenario di tipo 1, per tre settimane consecutive faccia registrare un'incidenza settimanale dei contagi pari a 50 casi ogni 100 mila abitanti. Secondo l'ultimo monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute, riferito alla settimana dal 1° al 7 febbraio, l'incidenza è pari a 62,83 ogni 100 mila abitanti. Seppure in discesa, ancora non basta e inoltre occorre stare sotto i 50 per tre settimane di fila. In ogni caso, è uno dei valori più bassi in Italia. Soltanto la Sardegna (49,70) e la Valle d'Aosta (41,59) hanno un dato migliore. A conti fatti, se dovesse proseguire il trend positivo dell'epidemia in Calabria, la zona bianca potrebbe comunque scattare non prima di metà marzo. Sempreché il governo decida di mantenere questo spiraglio di libertà.

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L'AGGIORNAMENTO DELLE MISURE SARANNO DECISE DAL NUOVO GOVERNO DRAGHI. NODO BAR E RISTORANTI APERTI LA SERA E APERTURE DI PALESTRE E PISCINE- Il nuovo governo guidato da Mario Draghi, che ha confermato alla guida del ministero della Salute Roberto Speranza, dovrà presto affrontare l'aggiornamento dell'insieme delle misure anti-contagio. La scadenza dell'ultimo Dpcm firmato dall'ex presidente Giuseppe Conte scade il prossimo 5 marzo. L'esecutivo uscente ha prorogato il divieto di spostamento fra regioni e province autonome (anche in zona gialla) fino al 25 febbraio. Mobilità consentita solo per comprovate esigenze lavorative, di salute o necessità, salvo il rientro nel proprio domicilio, residenza e seconde case. Se sarà confermato il sistema dei colori, è montante la pressione (di molte Regioni) di consentire a bar e ristoranti - in area gialla- di servire ai tavoli fino alle 22. Il Comitato tecnico scientifico non si è sbilanciato più di tanto lasciando ogni determinazione al 'decisore politico', e quindi al nuovo governo. Resta poi da sciogliere gli altri nodi su palestre, piscine, cinema e teatri chiusi da parecchi mesi. 

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IL DETTAGLIO DELL'ULTIMO MONITORAGGIO DELL'ISS- Tornando all'ultimo monitoraggio settimanale dell'Iss, in Calabria si conferma una relativa serenità sul fronte della pressione sulle strutture sanitarie. L'indice di occupazione dei posti letto sono sensibilmente sotto le soglie di allerta. Quello delle Terapie Intensive è pari al 16% (l'allerta scatta dal 30%), quello dei posti di area medica al 27% (l'allerta scatta al 40%). Rimane la criticità sul personale. Il valore dei dipendenti impiegati per il contact tracing è di 0.9 ogni 10 mila abitanti. Fra i più bassi. Così come basso è l'indice delle persone dedicate in ciascun servizio territoriale alle attività di prelievo/invio ai laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi posti rispettivamente in quarantena e isolamento (0,6 ogni 10 mila abitanti). Non sarà un caso, come sul totale dei nuovi casi confermati ancora (soltanto) nell'89,1% dei casi ci sia stata la ricerca dei contatti stretti. 

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