Il segretario di federazione si chiede "dove sono i Centri Covid promessi, e dove i posti in più di terapia intensiva che venivano propagandati dalla Giunta Regionale dopo la prima ondata del virus?"
05 novembre 2020 13:15"La notizia della inclusione della Calabria tra le “regioni rosse” ad alto rischio è una pessima notizia. Ed i motivi di questa scelta non sono tanto dovuti al persistente pregiudizio nei confronti della nostra terra, presidente Spirlì, quanto al discredito strutturale mai così meritato della nostra classe dirigente. La Calabria viene inserita tra le regioni in zona rossa non per il numero dei contagi, anche se in progressivo aumento, quanto perché vi è una estrema inconsistenza del nostro sistema sanitario, incapace di reggere all’urto dei nuovi contagi". Così in una nota stampa di Gianluca Cuda, segretario Federazione Pd di Catanzaro.
"E la cosa ancor più grave è che, - prosegue - con servizi sanitari ridotti all’osso, ospedali al collasso, Asp sciolte per infiltrazioni mafiose, in questi mesi non è stato fatto nulla per mettere al riparo i calabresi da questa drammatica emergenza. Dove sono i Centri Covid promessi, e dove i posti in più di terapia intensiva che venivano propagandati dalla Giunta Regionale dopo la prima ondata del virus? Sono mesi che, a fronte di una facile propaganda in cui veniva invitata gente di ogni dove di fare vacanza in Calabria, si è assistito ad una situazione sempre caotica e confusa della gestione regionale dell’emergenza sanitaria con la sola onnipresenza di burocrati e politica lautamente remunerati".
"In questi giorni siamo testimoni di comunità e di sindaci valorosi che, - si legge ancora sulla nota - stanno soffrendo come non mai la mancanza di mezzi e di strumenti e, sono lasciati colpevolmente da soli ad affrontare a mani nude questa pandemia. E’ arrivato il tempo di trovare soluzioni compatibili condivise e funzionali con l’epidemia che allarma e aumenta. Al governo regionale, o a quello che ne resta, chiediamo serietà e responsabilità oltre che a scelte condivise. E’ finito il tempo della propaganda e della tarantella. E allo Stato chiediamo con forza ad avere uguale trattamento al diritto alla salute e al diritto al lavoro, che è l’altra faccia drammatica di questa emergenza".
"La chiusura di tante attività commerciali, artigianali, professionali produrrà un effetto ancor di più catastrofico per la nostra fragile economia regionale. Chiediamo al Governo nazionale pari trattamento di provvedimenti economici di sostegno e di ristoro rispetto ad altre realtà regionali e che gli stessi provvedimenti vengano erogati con tempi dettati da urgenza e tempestività. Questo è l’unico modo per incrinare l’atavico pregiudizio nei nostri confronti, presidente Spirlì. Altrimenti non si fa altro - conclude - che alimentare il pregiudizio altrui con reiterati comportamenti sbagliati, che sono la base dell’idea che di Noi diamo al paese".
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