di GIANPIERO TAVERNITI
Nel post DPCM, dove nella nostra Calabria, si sono venuti a creare, malumori legittimi, problemi di ordini pubblico, una regione che rispetto ad altre regioni non ha numeri preoccupanti da essere relegata a zona Rossa, rapportando la popolazione, ai contagiati e l'indice Rt.Ma dobbiamo essere onesti intellettualmente nel vagliare le palesi carenze nelle strutture ospedaliere che dal 1990 ,in poi sono andate sempre peggiorando, per varie ragioni, incompetenze, scelte sbagliate, errori grossolani a discapito della sanità pubblica ed a vantaggio della privata e che solo oggi rivendichiamo.
In un libero mercato equo, normale, è giusto che vi sia competitività, è giusto che si possa scegliere dove farsi curare, giusto dovrebbe essere una scelta ,non un un'obbligatorietà o un monopolio di andare dal privato pagando e indebolendo la struttura pubblica. TUTTI dico tutti abbiamo colpe, i politici che hanno sbagliato, il governo che se ne accorge solo adesso della criticità della situazione assistenziale in questa terra, ma abbiamo colpe anche noi cittadini onesti che abbiamo pagato sempre le tasse, facendone uso e consumo nel nostro piccolo della sanità pubblica, magari schivandoci di pagare il ticket per la presenza di qualche amico al Cup, magari dichiarando il tetto del reddito inferiore di quello previsto e pretendendo l'esenzione nella prestazione, magari intasando pronti soccorso per un semplice graffio o per una semplice influenza.
Lo specchio è doveroso, dove guardarsi ammettendo la propria responsabilità, delle condizioni in cui versiamo. Abbiamo arricchito altre regioni, curandoci fuori, perché non ci siamo mai fidati dei nostri ospedali, lecito, comprensibile, ma noi cosa abbiamo fatto per difenderli negli ultimi 30 anni? Se per fare un esempio da Rc ci si recava a Messina per un semplice intervento di appendice, cosa pretendiamo? Giuste le proteste, proteste che dovranno rimanere nel perimetro della civiltà, come giusto pretendere dallo Stato, sempre assente da queste parti, pretendere risposte e spiegazione visto che dalle0.00 di oggi saremo in lockdown da zona Rossa?
Perché siamo stati bravi a criticare la regione Lombardia quando armò l'ospedale Covid a Milano per cercare di contenere e curare i propri contagiati dallo tsunami covid, perché non siamo stati altrettanto bravi, a marzo aprile 2020, per averne uno anche noi o per avere qualche struttura ospedaliera aperta attrezzata per fronteggiare la cosi sbandierata seconda ondata di ottobre-novembre? Tante domande, zero risposte, tanti problemi in una regione che dovrà cercare la linearità della normalità, nell'oculatezza delle scelte e nella cinicità di renderle esecutive per il bene dei calabresi e della loro salute nel futuro. Oggi siamo zona Rossa, siamo fermi in ogni ambito, aspettiamo il tempo necessario e oltrepassiamo la fascia d'arresto, allo scatto del verde, cominciando a percorrere la strada della risalita morale civile e culturale, sapendo scegliere per la nostra terra, pensando ad essere onesti prima con noi stessi e dimostrando che prima di tutto siamo calabresi, le nostre radici sono profonde, riscaldiamole con l'intelligenza e la preparazione che ai cervelli calabresi non manca, cercando di non farle gelare quelle radici e attiviamo le nostre volontà affinché la nuova primavera possa portarci i sani germogli della rinascita .
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