C'erano anche ambulanti e i giostrai alla Cittadella per manifestare contro la decisione del Governo di inserire la Calabria tra le zone rosse.
Parlano di imprese storiche che questo "sistema" cerca di distruggere.
"Ci alziamo alle tre e mezza con la voglia di lavorare perché noi non abbiamo lo stipendio fisso e dobbiamo mantenere le nostre famiglie. Così il Governo ci condanna. Durante la stagione estiva abbiamo lavorato a contatto con tutti senza mai riscontrare un contagio" ha detto un venditore ambulante.
Per i giostrai, poco lavoro, considerata l'assenza di fiere e feste nei Comuni per via delle prescrizioni dettate per contenere la pandemia.
"Il timore del contagio da Covid 19 - spiega un giostraio - ha trasformato le attività ludiche tanto amate in fonti di paure. Un settore allo sfascio quello dei giostrai, dunque, perché il Dpcm condanna le 350 attività del settore operanti in Calabria".
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