Via libera agli allenamenti in solitudine anche delle discipline "non individuali". La fumata bianca arriva a sorpresa da una circolare del ministero dell’Interno, che a mezzogiorno di ieri risolve il rebus dell’incrocio fra la norma del dpcm e le ordinanze "aperturiste" dei governatori delle regioni.
Intanto, il ministro per lo sport e le politiche giovanili Vincenzo Spadafora, come riporta l’Ansa, ha scritto al comitato tecnico scientifico della Protezione Civile, a seguito delle ordinanze regionali, chiedendo “di tornare a valutare la possibilità che le linee guida sullo svolgimento da lunedì degli allenamenti per gli atleti di interesse nazionale dei soli sport individuali vengano applicate anche a quelle degli atleti degli sport di squadra”.
Una risposta del Cts è attesa a breve e, se affermativa, rappresenterebbe il più importante passo avanti verso la ripresa del campionato di Serie A dal giorno della sua interruzione, che risale al 9 marzo, quando il Coni dichiarò sospesa tutta l’attività sportiva recependo l’indicazione del Governo che aveva dichiarato l’Italia zona rossa aprendo di fatto quel lockdown destinato a chiudersi proprio il 3 maggio con la fine della cosiddetta Fase 1 nella lotta alla pandemia.
Le prime società ad aprire i propri centri saranno Bologna e Sassuolo, pur con sedute individuali mentre, stando in Emilia, la Spal aveva dichiarato di volersi attenere alle indicazioni del Governo. Anche Napoli e Lazio sono però pronte a riaprire Castelvolturno e Formello per sedute individuali.
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