Dopo lo svolgimento della prima partita del campionato in corso allo stadio “Oreste Granillo”, peraltro l’unica disputata con la presenza del pubblico considerati i D.P.C.M. adottati nei mesi di maggio ed ottobre 2020, il Questore di Reggio Calabria ha emesso quattro provvedimenti di d.a.spo.
Un provvedimento è stato emesso nei confronti di un tifoso della “Reggina 1914” che, poco prima dell’inizio dell’incontro, si è reso responsabile di un’aggressione fisica nei confronti di un altro spettatore che lo aveva correttamente richiamato ad indossare la mascherina protettiva, nel rispetto delle disposizioni vigenti a tutela della salute personale e collettiva. Nei confronti del tifoso, immediatamente allontanato dai poliziotti impiegati nel servizio di ordine pubblico presso lo stadio, è stato adottato il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive per due anni e sono state elevate due contestazioni amministrative, per la violazione della normativa in materia di contenimento della diffusione del contagio da Covid-19 e per la violazione del Regolamento d’Uso dello Stadio.
Altri tre provvedimenti di d.a.spo. sono stati adottati nei confronti di altrettanti tifosi del “Cosenza Calcio”, appartenenti al gruppo “ALLUPATI ULTRA’ COSENZA” che, giunti a Reggio Calabria, durante la notte dello scorso 20 ottobre hanno esposto sulla recinzione esterna della Tribuna Ovest dello stadio Oreste Granillo uno striscione offensivo, che recitava la frase: “PASSEGGIAMO E PISCIAMO SULLA VOSTRA CITTA’ BASTRADO REGGINO… PASSI DI QUA?”.
L’efficace collaborazione tra le D.I.G.O.S. delle Questure di Reggio Calabria e Cosenza ha consentito di riconoscere tempestivamente i responsabili dell’episodio, individuati in M.F. cl.’93 già noto alla Polizia di Stato cosentina per essere stato sottoposto a due provvedimenti di d.a.spo. (uno dei quali ancora in corso), A.M. cl.’95 e A.M. cl.’98.
Il Questore di Reggio Calabria ha emesso il provvedimento di d.a.spo. per la durata di otto anni nei confronti del primo, e per la durata di tre anni nei confronti degli altri due tifosi, tutti con obbligo di presentazione presso i competenti Uffici di Polizia in occasione delle partite disputate “in casa e fuori casa” dal “Cosenza Calcio”, convalidato dall’Autorità Giudiziaria competente.
Gli odierni provvedimenti sono riprova della costante presenza e dell’attenta vigilanza della Polizia di Stato che, nella più ampia ottica di recuperare la dimensione sociale del calcio, da vivere come passione, divertimento e partecipazione, mira a richiamare tutti al rispetto dei valori del vivere civile e ribadisce, con l’adozione dei citati d.a.spo. e con la contestazione delle suddette sanzioni ammini-strative, la ferma volontà di bandire, da tutte le manifestazioni sportive, ogni forma di violenza, discriminazione e intemperanza, prevenendo e reprimendo con fermezza ogni situazione di turbativa al mantenimento dell’ordine pubblico, soprattutto nell’attuale momento storico, per la massima vigilanza sul rispetto della normativa di contrasto alla diffusione del virus SARS – CoV-2.
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