Cambia la gestione di Sorical: 7 distretti e 4 macroaree di investimento

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  07 febbraio 2024 16:22

Sette distretti regionali, 4 aree di investimento, digitalizzazione spinta delle fasi di gestione e controllo del sistema idrico calabrese: è questa la strategia messa in campo dal management della Sorical per arrivare in pochi anni ad una gestione efficiente di tutto il servizio idrico calabrese. A Catanzaro, organizzato da Sorical e Energia Media si è tenuto un primo incontro alla presenza di rappresentanti del Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, di enti come Enea e Cursa, di utility nazionali come Acquedotto Pugliese, A2A, Gruppo Hera e Water Alliance Lombardia; oltre a numerose imprese tecnologiche che durante i lavori di Catanzaro hanno fornito lo stato dell’arte del settore per quanto riguarda innovazione e buone pratiche. Al tavolo anche Regione Calabria, Arrical, il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Arera, l’autorità nazionale di regolazione del servizio.

L’iniziativa si colloca all’interno di un progetto più ampio per la costituzione in Calabria di un laboratorio permanente in grado di portare al settore idrico il massimo livello d’innovazione possibile da qui al 2026; con un ponte diretto al rapporto con energia e ambiente, anche per rispondere alla possibilità di accedere con adeguata progettualità a finanziamenti pubblici e privati, PNRR compreso.

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Partire per ultimi in Italia ci consente di accedere a tecnologie nuove, già collaudate dai grandi gestori e farne tesoro” – ha spiegato l’amministratore unico della Sorical Cataldo Calabretta illustrando le fasi che hanno portato in meno di due anni, dopo oltre 30 anni di ritardi, ad avere anche in Calabria un gestore industriale affidatario della gestione per il servizio idrico integrato secondo la normativa nazionale e comunitaria.

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Il direttore generale di Sorical, Giovanni Paolo Marati ha spiegato la nuova struttura organizzativa: 7 distretti operativi regionali che sarà impegnata ad acquisire in pochi anni la gestione del servizio idrico di tutti i 404 comuni della Calabria,  privilegiando nella fase iniziale le fasce costiere con maggior impatto turistico per un livello di servizio che deve considerare incrementi di popolazione estiva in alcuni casi moltiplicati per 10. Sorical ha pianificato 4 macroaree di investimento (ingegnerizzazione, metering, qualità della risorsa, lavori per la riduzione delle perdite e l’efficientamento di reti e impianti) con l’obiettivo di arrivare in pochi anni ad una maggiore efficienza del servizio e al rinnovo degli asset del servizio. Il Piano prevede un graduale subentro in un arco temporale triennale 2024 – 2026 per i primi 157 Comuni ed il subentro ai rimanenti 247 dal 2027 in poi.

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Gli interventi seguiranno un piano strategico, che parte, per integrarli ed estenderli, dai progetti di ingegnerizzazione in corso da parte della Regione con un nuovo progetto denominato Water Resorce Development System, che va nella direzione di una digitalizzazione spinta di tutte le fasi del sistema idrico calabrese; comprenderà il rilievo delle reti, il bilancio idrico attraverso l’installazione della misura di processo e di utenza, la modellazione idraulica e la distrettualizzazione delle reti, la ricerca ed eliminazione delle perdite ed  un’indagine sulle qualità delle acque distribuite dai comuni.

L’investimento medio previsto per abitante per questi specifici progetti della durata di circa 3 anni sarà di 156 euro (in media circa 52 euro/anno), contro i 4 euro/anno per abitante delle attuali gestioni in economia.

 

Questo primo incontro si è concentrato sul tema Smart Meter; dopo l’introduzione di contatori elettronici nei settori elettrico e gas, sia per le infrastrutture afferenti a grandi portate fino all’installazione nelle case dei cittadini, si comprende bene di quale rivoluzione si stia parlando. Si tratta infatti di apparecchi in grado non solo di contabilizzare con puntualità l’acqua gestita ma di produrre dati da trasformare in informazioni indispensabili per conoscere in profondità le proprie reti a supporto di decisioni strategiche e operative. Strumenti di consapevolezza per il gestore, in tema di perdite per esempio, ma pure per gli utenti per certezza dell’acqua consumata e da pagare, sia a tutela di una risorsa sempre meno disponibile come quella idrica.

Il confronto aperto da Sorical ha dato dunque il via a relazioni con imprese, centri di ricerca, regolatori e utility nazionali, su temi avanzati che necessariamente faranno evolvere le competenze di figure professionali addette al servizio in Calabria. Parlare di Smart Meter significa inoltre conoscere a fondo le tecnologie abilitate dalle reti di telecomunicazione per scambiarsi dati, utili peraltro all’evoluzione di una serie di servizi che sempre più impatteranno in positivo su città, centri minori, aree turistiche o montane. Un ambito quello degli Smart Meter che si legherà sempre più all’intelligenza artificiale e al presidio virtuoso in termini di cyber security, temi che saranno approfonditi da uno dei prossimi tavoli di lavoro proposti da Sorical.

Il direttore generale del Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria Salvatore Siviglia, presente anche il dirigente al servizio idrico integrato Pietro Cerchiara, ha insistito sulla convergenza delle istituzioni sugli obiettivi di accelerare processi in grado di portare servizi di maggior qualità ai cittadini, anche al fine di rendere il territorio calabro sempre più attrattivo e capace di sviluppo in termini di sostenibilità sociale, economica e ambientale.

L’incontro, al quale ha preso parte anche il direttore del servizio idrico integrato delll’Autorità Risorse Idriche e Rifiuti della Regione Calabria (ARRICAL) Pietro Oliverio, si è chiuso con l’intervento di Elena Gallo, Vicedirettore Direzione Investimenti e Sostenibilità Ambientale (DISA) e Responsabile Unità Programmazione Qualità Tecnica, Risorsa idrica e Misura di ARERA, Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente. Una presenza importante a fianco di Sorical e delle istituzioni regionali, a conferma che sviluppo, innovazione e regolazione possono trovare effetto in tempi consoni all’urgenza del tema e consenso tra stakeholders, quando sono in grado di procedere in modo concertato.

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