"Finalmente Salvini e la sua Lega Nord hanno gettato la maschera dimostrando, alla prima occasione utile, come l’eliminazione dell’indicazione geografica dal nome del partito sia stata la più meschina delle operazioni di maquillage politico e nulla più. Un’operazione che ha preso in giro milioni di italiani e che alle nostre latitudini cammina sulle gambe di chi ha inteso sfruttare il populismo salviniano e della destra per ottenere poltrone e vantaggi personali a scapito del mandato di rappresentanza popolare affidatogli dagli elettori.
Il drastico taglio di ben 2,5mld di euro per gli investimenti al Sud deciso dal ministro dell’Interno è l’ennesima conferma di come le decisioni dei governi di destra siano orientate a favorire solo una parte del Paese, quella che scommette sulla secessione dal Mezzogiorno, che tratta gli italiani del Sud come fannulloni e scansafatiche ma che quotidianamente sfrutta il lavoro dei meridionali per magnificare la propria capacità produttiva.
Il silenzio complice dei leghisti del Sud, di quelli calabresi e di quelli catanzaresi nello specifico, invece, è la conferma di come sotto al vessillo di Alberto da Giussano si siano ritrovati per convenienza personale, per brama di potere. Che fine hanno fatto, oggi, i moralizzatori dei comportamenti altrui? Che fine hanno fatto, oggi, quelli che non perdono un istante a ringraziare un politico del proprio schieramento per aver fatto niente più e niente meno di ciò che il mandato elettorale affidatogli prescrive?
I soldi, tanti, persi dal Mezzogiorno, dalla Calabria e quindi dal capoluogo di regione si traducono in investimenti mancati in infrastrutture determinanti per il presente e il futuro della nostra regione; infrastrutture a sostegno del commercio, del turismo, della mobilità interna, della salute dei cittadini calabresi. Non serve a nulla gettare fumo negli occhi parlando del Ponte sullo Stretto: se mai si farà, sarà l’ennesima opera inutile che congiungerà il nulla con il niente in cui saranno stati sprecate decine di miliardi di euro".
Tanto si legge in una nota a firma dell'Associazione Politica e Culturale Cambiavento.
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