Progetto per favorire trasparenza, collaborazione, partecipazione e controllo sociale sul tema dei beni e le aziende confiscate
23 novembre 2021 15:00Prende il via domani, 24 novembre, alle ore 10, da Catanzaro il progetto Open Knowledge, con il roadshow che, per primo, in Italia, si terrà proprio nel capoluogo di regione calabrese.
L’iniziativa nata per creare condizioni, coinvolgimento e prassi consolidate che rispondono ai principi di trasparenza, collaborazione e partecipazione, quali elementi imprescindibili dello sviluppo, sul tema delle aziende confiscate, sarà introdotta da Daniele Rossi, commissario straordinario della CCIAA di Catanzaro, e da Bruno Calvetta, segretario generale dell’Ente. Interverranno il Prefetto di Catanzaro, Maria Teresa Cucinotta, e Giuseppe Quattrone, dirigente dell'Agenzia per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità.
L’obiettivo del progetto, ammesso a finanziamento nel quadro del PON Legalità 2014-2020, è quindi quello di animare e e formare per creare valore sociale, economico e civico per il territorio attraverso la conoscenza e l’utilizzo degli open data sulle aziende confiscate.
Il progetto si inserisce nel percorso di miglioramento delle competenze della Pubblica Amministrazione nel contrasto alla criminalità organizzata, mediante l’utilizzo delle tecnologie digitali e l’informazione open da esse veicolate. Un’informazione necessaria per la formulazione di schemi interpretativi sui fenomeni illegali e schemi predittivi sui fattori che consentono un efficace reinserimento e valorizzazione delle aziende confiscate nell’economia legale.
Open Knowledge coinvolgerà un team di esperti di Unioncamere, delle agenzie del sistema camerale (Centro studi Tagliacarne e Sicamera) e delle 22 Camere di Commercio di Calabria, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia.
«Mediante attività di sensibilizzazione e approfondimento, il progetto OK - Open Knowledge risponde all’esigenza di maggiore e più capillare conoscenza delle informazioni e dei dati disponibili su una importante elemento attraverso la quale leggere il livello di infiltrazione mafiosa nell’economia: le aziende confiscate - sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete -. Dati che ora, grazie all’interconnessione tra le banche dati dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati e quelli delle Camere di commercio consentono di aprire una visuale anche sulle caratteristiche delle aziende. E questo faciliterà l’azione di recupero e valorizzazione di realtà economiche sottratte alla criminalità e la loro piena reimmissione sul mercato legale».
Il progetto intende, inoltre, rendere ‘utili’ e ‘utilizzabili’ i dati una volta che essi sono stati fatti conoscere. Per raggiungere questo scopo saranno sviluppate azioni di animazione e formazione volte non solo all’illustrazione tecnica delle modalità di utilizzo dei dati e di navigazione del Portale “Open Data aziende confiscate”, ma anche finalizzati ad individuare e ad approfondire strumenti interpretativi di vario livello che consentano di comprendere appieno e utilizzare i dati per le attività di controllo, monitoraggio o valorizzazione delle aziende confiscate.
«Open Knowledge è un progetto di particolare importanza perché serve a stimolare quell’esigenza di “riempire gli spazi sociali” con la legalità – ha detto Daniele Rossi, commissario straordinario dell’Ente camerale catanzarese nel presentare l’iniziativa -. È quindi necessario accendere i riflettori sul sistema che permette ai beni confiscati, alle aziende in questo caso specifico, di rientrare nel contesto dell’economia produttiva e legale. Così facendo si ottiene una duplice ricaduta sul territorio sia economica che sociale da cui deriva un effetto moltiplicatore, una vera e propria spinta per le energie sane del territorio, per la speranza di futuro nella nostra Calabria».
Nel territorio della Camera di Commercio di Catanzaro attualmente si contano 21 aziende ancora in stato di confisca, in attesa di un nuovo utilizzo che presuppone un ciclo di vita diverso, meritocratico e fondamentale per l’economia e la società civile.
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