Cancellazione SEU 118. Il Comitato Emergenza Sanità: “Basta tagli dei servizi a Girifalco”

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Girifalco, 118 Suem

Secondo il Comitato, da un’attenta lettura del decreto del presidente della giunta regionale n. 94 del 28 giugno 2012, nel rispetto dei dettami del DPGR 18/2010, l’ultima delibera dell’Asp risulta quantomeno inopportuna in più punti. Intanto oggi, consiglio comunale straordinario con tutti i sindaci del comprensorio.

  07 aprile 2021 15:20

di MASSIMO PINNA

“Altro che “Reingegnerizzazione SEU 118”, la lettura degli atti precedenti e propedeutici alla decisione ultima dell’Asp che significherebbe taglio delle ambulanze medicalizzate in provincia di Catanzaro, come a Girifalco, fanno emergere, quantomeno, un pò di confusione, disorganizzazione e sperpero economico”.

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A dirlo il Comitato Emergenza Sanità, che ha nel nome, appunto, la sua ragione d’essere.

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Anni di tagli alla sanità locale, ultimo episodio, il previsto taglio della postazione del 118 con ambulanza e medico al quale ora dovrebbe fare posta una auto medica. Senza, manco a dirlo, medico a bordo.  

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Andiamo per ordine.

“A leggere l’oggetto – reingegnerizzazione SEU 118 - della delibera dell’ASP di Catanzaro n. 423 del 30 marzo, chiunque immaginerebbe che all’interno della stessa i contenuti parlino di tecnologie con l’ammodernamento dell’intero sistema d’emergenza – urgenza della provincia di Catanzaro che è fermo agli albori del servizio nel lontano 1997, ed invece – si legge nella nota del Comitato - alla fine della lettura ci si rende conto che non c’è alcuna reingegnerizzazione, ma si citano solo PET, automediche, ambulanze di base, numeri delle varie figure professionali impiegati. Insomma, come detto, una certa confusione, a dir poco. Il DPGR n. 94/12 che più volte viene citato e che avrebbe dovuto essere la guida, la stella cometa della citata delibera e reingegnerizzazione del SEU 118, è stata invece completamente disatteso e stravolto in senso peggiorativo e negativo in tutti gli aspetti; infatti se si legge a pagina 2 nella prefazione del detto DPGR è scritto che il nuovo modello del Sistema salute in Calabria deve porsi come scopo il miglioramento della salute dei cittadini e deve avere come obiettivi specifici. Ovvero il miglioramento dei percorsi assistenziali; l’integrazione delle risorse professionali; la semplificazione dei percorsi di accesso alle prestazioni; l’appropriatezza della spesa sanitaria: In pratica la realizzazione di strutture e servizi idonei per fornire ed assicurare prestazioni specialistiche e diagnostiche terapeutiche in modo da organizzare e garantire su tutto il territorio un buon livello dei servizi essenziali e d’emergenza con l’integrazione delle diverse figure professionali e l’interazione dei diversi servizi territoriali ed ospedalieri”.

“Alla fine della lettura della delibera avente ad oggetto “reingegnerizzazione SEU 118” nulla di ciò si evidenzia; non si parla di nuove tecnologie, di moderni ed appropriati sistemi informatici per l’interazione in tempo reale fra le diverse strutture, servizi e personale dell’emergenza territoriale ed ospedaliera, né altro, non viene citata alcuna integrazione delle diverse figure professionali territoriali, non si evince alcuna interazione tra i vari servizi territoriali ed ospedalieri, non si parla di nuovi percorsi clinico terapeutici tali da assicurare al meglio la diagnosi e la terapia delle diverse patologie dei cittadini – utenti; si potrebbe continuare all’infinito, ma può bastare – affermano  - per capire che è stato fatto solo un intreccio e maquillage per camuffare e giustificare l’acquisto e la messa in campo di quattro automediche con relativo personale a bordo”.

“E quanto appena detto, non è una nostra invenzione – dichiarano -  perché nella stessa delibera al punto 4 del capoverso “considerato” si legge testualmente che il citato DPGR non prevede per la provincia di Catanzaro il servizio di automedica, ed al punto successivo che la commissione straordinaria però con delibera n. 983 del 29 dicembre 2020 si è determinata per l’acquisto di 4 automediche; a tal proposito subito una considerazione: possono essere bastate quelle astratte parole riportate in delibera a margine del citato punto 4 che “ l’auto medica è mezzo di soccorso avanzato ritenuto ormai dalle linee guida irrinunciabile nell’organizzazione del Sistema Emergenza Urgenza e che, pertanto è necessario inserire il servizio dell’automedica nel circuito del Sistema d’Emergenza-Urgenza”? O ancora possono essere state quelle altre parole al punto 3 del capoverso sottostante, “ le quattro automediche, essenziali sia per la copertura omogenea del territorio e sia per il ruolo che esse svolgono in quanto sempre presenti sul territorio di pertinenza, presso i centri della provincia a più alta densità abitativa ovvero Girifalco, Montepaone Lido, Lamezia Terme e Catanzaro”?”.

Insomma, al Comitato non va giù la decisione e illustrano i motivi di questa grave decisione dell’Asp.

“Ed allora entriamo nello specifico di questo punto e diciamo subito che non esiste alcuna linea guida che prescrive l’inserimento di automediche in tutti i sistemi dell’emergenza – urgenza; certamente che sono essenziali, ma in quei sistemi costruiti perché lo siano (nel Nord ad esempio dove i sistemi 118 sono basati  prevalentemente sull’utilizzo delle ambulanze del Volontariato, solo in poche c’è l’infermiere ed in qualcuna anche il medico, è chiaro che risultano essenziali le automediche); e per far capire bene ai più il concetto facciamo l’esempio di come è organizzato il 118 in una grande città tipo Milano, Torino, Bologna, Padova, Firenze, ecc., ecc.; vi sono sparse sull’intero territorio urbano piuttosto che provinciale diverse decine e decine, centinaia di ambulanze con solo volontari, qualcuna con anche l’infermiere ed in qualcuna il medico, ed è quindi logico  - sottolineano - che poi vi siano a seconda le esigenze, due, tre, cinque automediche nel territorio di una intera provincia, e diciamo anche che sono mezzi posizionati nei maggiori presidi ospedalieri ed in cui operano gli anestesisti rianimatori insieme all’infermiere, entrambi in organico nel Dipartimento d’Emergenza di quell’ospedale”.

“Di certo – evidenziano ancora - può bastare per capire che in quei tipi di sistemi sono essenziali perché si incastrano ad integrazione ed interazione nella miriade di ambulanze con i soli soccorritori dando così una ottimale risposta secondo le più disparate esigenze territoriali e di patologie, ma non si può certamente sostenere che sono essenziali nel sistema catanzarese e/o calabrese dove sin dall’inizio è stato scelto il sistema c.d. medicalizzato ossia che su tutte le ambulanze vi fosse un’equipe con autista, infermiere e medico; e ci si chiede come si può pensare di eliminare l’ambulanza medicalizzata a Girifalco, sostituendola con automedica !?! ed a tal proposito chiariamo subito che sulla c.d. automedica, è vero che è presente un infermiere ed un medico con relative attrezzature, ma attenzione, perché non è possibile trasportare un qualsiasi paziente a bordo; ed allora vi immaginate quando dovrebbe intervenire per un intervento nella stessa Girifalco e/o paesi dell’hinterland? Da dove arriverà l’ambulanza per caricare e trasportare il paziente? Visto che a Montepaone è stata adottata la medesima scelta, non resta che quella di Maida, e se Maida è già impegnata? Senza volerci dilungare ancora, perché crediamo che basti già quanto detto finora, si vuole solo ricordare la premessa, che il DPGR 94/12 prescriveva la soppressione di 4 ambulanze avanzate/medicalizzate, ed in realtà sono sparite 4 medicalizzate, ma sono state inserite 4 automediche, che per normativa sono considerate la stessa cosa, cioè mezzi di soccorso medicalizzati/avanzati, quindi si capisce che è una presa in giro doppia, uno perché non è stato migliorato il servizio, ma reso disorganizzato e confuso, secondo c’è una spesa in più, l’acquisto di 4 automediche che non è banale, ed ancora il personale in più, ossia 24 infermieri e 24 medici; tutto ciò ha un costo che aumenta quello già esistente e che il DPGR 94/12 invece prescriveva che doveva essere razionalizzato e contenuto”.

“Bene! Ed in ultimo, giusto per dovizia di informazione, ma se il DPGR che pure era stato elaborato da competenti ed illustri sanitari e dai responsabili dell’AGENAS che ne avevano dettato le linee guida, non avevano previsto alcuna automedica in tutta la Regione Calabria, perché evidentemente non ritenute essenziali, doveva ora arrivare qualche “neofita dell’emergenza” per scrivere che si ritengono essenziali? Sembra veramente un colossale controsenso – in conclusione -  ed infine, a quale ratio si può attribuire la scelta di confermare la PET medicalizzata alla città di Lamezia Terme ed aggiungere anche l’automedica oltre l’ambulanza di presidio, mentre alla città di Catanzaro è stata assegnata solo l’automedica, togliendo però l’ambulanza medicalizzata? Decisioni a dir poco illogiche e non certo capaci di intendere l’emergenza in modo razionale. Tutto questo, sostanzia la richiesta di un’immediata revoca della delibera n. 423 sulla reingegnerizzazione SEU 118, la revoca dell’acquisto delle 4 automediche perché non essenziali e necessarie, e conseguenzialmente che si lascino le ambulanze medicalizzate a Girifalco, Montepaone e Catanzaro e ancora che si ripristini l’ambulanza medicalizzata a Soveria Mannelli che è proprio scomparsa dall’elenco, senza alcuna sostituzione con altro mezzo e/o equipe; e detto questo, concludiamo dicendo che questo progetto è enormemente dispendioso senza apportare alcun miglioramento al servizio e quindi alcun beneficio all’utenza, anzi disfunzione e confusione. I numeri delle varie figure professionali – infine - non corrispondono ad alcun calcolo matematico secondo la descrizione dei mezzi e delle risorse in campo, ed ancora, chi guiderà le automediche, il medico? L’infermiere? Mah!”.

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