Cancro del colon-retto, a Catanzaro l'evento nazionale: Calabria in prima linea per la prevenzione

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images Cancro del colon-retto, a Catanzaro l'evento nazionale: Calabria in prima linea per la prevenzione
Tutti i medici calabresi impegnati nella lotta al CRC sul palco a fine evento
  05 dicembre 2024 18:31

di IACOPO PARISI

La lotta al cancro del colon-retto è una delle sfide sanitarie più importanti a livello sia globale che nazionale. Questa patologia rappresenta circa il 10% dei tumori diagnosticati a livello mondiale e nel 2022 il 4,8% di italiani è risultato positivo tra quelli sottoposti a screening colon-retto. In Calabria, purtroppo si registra ancora un grave ritardo sulla prevenzione del Crc: l’adesione agli screening per il colon-retto due anni fa era appena al 2,72% contro il dato italiano del 28,23%. Situazione analoga si rileva per altre patologie oncologiche: il tumore alla cervice uterina vede un tasso di partecipazione ai controlli che in Calabria si ferma al 12,29% rispetto al 41,23% nazionale, mentre per la mammella la percentuale scende all’8,61% contro il 43,1% italiano.

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Di questi temi si è parlato nel corso dell’evento “Prevenzione del cancro del colon-retto in Calabria : uniti per la salute di tutti” tenuto al Teatro Comunale di Catanzaro, promosso da MG Production e condotto da Domenico Gareri con il patrocinio della Regione Calabria. Dalla Calabria, purtroppo fanalino di coda per gli screening sul CRC, è partito un messaggio simbolico di grande valore sull’importanza della diagnosi precoce per combattere efficacemente il cancro al colon-retto.

L’evento si è aperto con l’introduzione del conduttore Domenico Gareri che ha tenuto ad evidenziare l’alto valore sociale dell’informazione e della sensibilizzazione culturale finalizzata alla prevenzione.

Diverse le testimonianze tutte finalizzate a sensibilizzare i cittadini circa l’importanza di informarsi e fare rete con specialisti, strutture sanitarie e istituzioni. Tante le testimonianze dirette portate da alcuni ex malati di cancro al colon-retto tra cui quella del catanzarese Gustavo che grazie al controllo effettuato su suggerimento della moglie medico, è riuscito a prevenire l’avanzata della malattia riuscendo a risolvere senza dover ricorrere alla cura chemioterapica. Altra toccante testimonianza è stata quella del cantante Pier Davide Carone che prima si è esibito dal palco del teatro e poi ha raccontato la sua personale esperienza facendo comprendere quanto sia stata importante la prevenzione anche nel suo caso.

Nel corso dell’evento è stato presentato in anteprima un documentario che ha visto il contributo di 12 gastroenterologi calabresi che sensibilizzano l’opinione pubblica sugli stili di vita corretti per prevenire il Crc e illustrano i sintomi dai quali riconoscere la patologia. Il video è anche un viaggio dentro le strutture sanitarie, nella formazione specialistica e nella rete di screening della regione, con un focus sull’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie diagnostiche.

Di particolare interesse è stato l’intervento di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, il quale si è detto preoccupato per i dati sugli screening nelle regioni del Sud affermando come questa situazione compromette la possibilità di una diagnosi precoce e di un trattamento tempestivo di tumori che, se individuati nelle fasi iniziali, potrebbero salvare molte vite. Stiamo sprecando un'opportunità cruciale per ridurre la mortalità. Ritiene indispensabile promuovere un piano straordinario con il quale si possa portare, con facile grado di accessibilità, gli screening al centro delle politiche sanitarie. Questa è l’unica soluzione per tutelare la salute e il benessere della popolazione.

Guido Costamagna, direttore Centro di malattie gastrointestinali Ospedale Isola Tiberina Gemelli, nel suo intervento ha voluto sottolineare i grandi passi avanti fatti grazie alle sempre più avanzate tecnologie diagnostiche e dell’uso di strumenti che solo qualche anno fa erano inimmaginabili. Anche lui ha rimarcato il problema dell’aderenza delle persone alla prima fase dello screening per poi arrivare alla colonscopia, che comporta rischi bassissimi e altissima probabilità di trovare lesioni e rimuoverle per chi ha rinvenuto in prima battuta sangue occulto nelle feci. La sfida è italiana, non solo calabrese, anche in altre regioni i numeri della prevenzione non sono brillanti. È quindi importante fare di tutto per utilizzare al massimo queste tecnologie che danno risultati eccellenti già in fase di screening.     Fa infine notare che in Italia si è notevolmente ridotta la percentuale di mortalità mentre in Calabria purtroppo il trend non è cambiato.

Hanno chiuso l’importante giornata di confronto sul delicato tema del CRC Guido Beccagutti, neo-direttore generale di Confindustria dispositivi medici, che ha parlato dell’eccellente filiera italiana in ambito di produzione di alta tecnologie al servizio della sanità, ed Ernesto Esposito, sub-commissario alla Sanità della Regione, che ha a sua volta centrato l’intervento sulla cruciale importanza di una politica di potenziamento degli screening.

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