di EMANUELE CANNISTRÀ
È giunto il momento di superare i campanilismi sterili e di collaborare per costruire una Calabria forte e competitiva anche nel settore sanitario. La nostra regione ha tutte le potenzialità per offrire cure di alto livello, ma è fondamentale richiamare i migliori medici calabresi garantendo loro condizioni adeguate per lavorare nella propria terra. Solo in questo modo potremo porre fine all’esodo dei pazienti costretti a cercare assistenza al di fuori della regione, con costi enormi sia per le famiglie che per il sistema sanitario.
Da calabrese, desidero esprimere il mio apprezzamento per quei politici cosentini che hanno avuto il coraggio e la lungimiranza di coinvolgere professionisti di altissimo livello come il dottore Maselli. Scelte di questo tipo dimostrano che, con la giusta visione, è possibile invertire la rotta e costruire una sanità d’eccellenza anche in Calabria.
Tuttavia, è necessario interrogarsi su ciò che è accaduto (o, meglio, non è accaduto) a Catanzaro. Perché solo ora si torna a parlare del professor Maselli? Perché non ci si è mossi quando è stata chiusa Villa Sant’Anna, lasciando senza risposte i lavoratori della clinica? Ancora più grave è il fatto che, quando il professor Maselli ha manifestato la volontà di salvare quella struttura, non abbia ricevuto il supporto della politica locale.
Oggi, di fronte a questa realtà, chi in passato ha scelto di rimanere in silenzio dovrebbe riflettere. Chi ha vissuto viaggi della speranza sa bene cosa significhi doversi curare lontano da casa, affrontando sacrifici e spese considerevoli.
Per questo motivo, sono contento che il professor Maselli, un'eccellenza catanzarese, sia tornato in Calabria per contribuire alla creazione di un nuovo centro sanitario di alta qualità. È proprio a causa di certe scelte miopi e dell'immobilismo di una parte della classe politica che la nostra regione fatica a progredire.
Inoltre, è importante sottolineare che la creazione di un nuovo polo di eccellenza a Cosenza non rappresenta una minaccia per gli altri centri sanitari di riferimento della regione, come quelli di Reggio Calabria e Catanzaro. Al contrario, un sistema sanitario forte e ben distribuito sul territorio può solo migliorare l'accesso alle cure per tutti i cittadini calabresi, evitando sovraccarichi e garantendo servizi più efficienti. L'obiettivo deve essere quello di una rete sanitaria regionale capace di offrire il meglio in ogni provincia, senza contrapposizioni, ma con un'unica visione di crescita e sviluppo.
Concludo esprimendo un sincero ringraziamento ai dirigenti e politici calabresi che stanno lavorando attivamente per riportare nella nostra regione i migliori professionisti del settore medico. Solo con una visione comune e scelte coraggiose potremo garantire ai calabresi una sanità all'altezza delle aspettative.
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