di STEFANIA PAPALEO
Ma quale collusione! Ad avviare l’iter amministrativo per il procedimento di sospensione dell’attività intrapresa dall’azienda di Gregorio Lillo Odoardi era stato proprio lui, Giuseppe De Vito. E, carte alla mani, il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catanzaro, ieri mattina, non ha avuto difficoltà a convincere il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Lamezia Terme, Rossella Prignani, ad assolverlo dall'accusa di abuso d'ufficio nell'ambito del procedimento penale che ruota intorno a una presunta truffa commessa a beneficio dell'imprenditore vinicolo Odoardi, rinviato a giudizio insieme alla moglie per truffa e appropriazione indebita e ad altri due dipendenti dell'Asp accusati di falso. Per loro il processo inizierà in Tribunale a febbraio del 2020 (LEGGI QUI).
La tesi accusatoria portata avanti in aula dalla Procura, che aveva chiesto per De Vito una condanna a 8 mesi di reclusione, ha dovuto cedere il passo alla tesi difensiva dell'avvocato Gianluca De Vito, che, dopo aver chiesto e ottenuto per l'imputato la celebrazione del giudizio nella forma abbreviata, ne ha dimostrato l'estraneità a quella presunta violazione di leggi e di regolamenti che avrebbero permesso a Odoardi di ottenere una registrazione sanitaria per consentire l’espletamento, da parte del Dipartimento di Prevenzione, dell’attività di vigilanza e controllo.
Da qui la sentenza di assoluzione "perché il fatto non costituisce reato" che dimostra "come la condotta del dirigente sia sempre stata improntata alla correttezza, nonché al rispetto delle leggi e dei regolamenti in materia, non configurandosi alcuna lesione degli interessi della pubblica amministrazione, volta a favore di soggetti privati", si legge in una dichiarazione veicolata dall'ufficio stampa dell'Asp di Catanzaro.
Il Gup, infatti, nelle motivazioni, condividendo le tesi difensive, ha evidenziato proprio l’assenza di elementi probatori circa l’esistenza di una collusione, o comunque un qualche accordo, tra De Vito e Odoardi, tesi ad avvantaggiare quest’ultimo, sottolineando, in particolare, come sia stato proprio De Vito, nelle sue funzioni di massima autorità provinciale in materia di sicurezza alimentare, ad avviare l’iter amministrativo per il procedimento di sospensione dell’attività "incriminata".
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736