di GABRIELE RUBINO
Luigi Levato lascia Forza Italia. Non è un passo indietro qualsiasi perché il capogruppo in Consiglio abbandona gli azzurri nel bel mezzo della definizione della crisi politica al Comune di Catanzaro (LEGGI QUI). Il famoso documento con cui Forza Italia, una settimana fa, aveva sfiduciato il sindaco Abramo comincia a “fiaccarsi”. La mancata consequenzialità sulle dimissioni di (allora) dieci consiglieri e cinque assessori firmatari aveva fatto pensare a qualche ripensamento. La tregua elettorale era stata incrinata dall’avocazione delle deleghe da parte del primo cittadino agli assessori forzisti. Fatto consumatosi venerdì scorso e che sembra essere l’antipasto di un profondo rimpasto di Giunta.
Con la fuoriuscita di Levato sembra aumentare la pattuglia dei “responsabili”, pronti ad assicurare i numeri di una maggioranza in grado di sopravvivere anche senza Forza Italia. Levato potrebbe non essere il solo a non riconoscersi più nella galassia azzurra. Almeno un altro paio sono nel limbo. Una riunione del centrodestra dovrebbe chiarire le prossime sorti di Palazzo De Nobili. Si capirà se ci sono gli estremi per l’ingresso di nuove sigle politiche, ad oggi non presenti, alla luce proprio delle ultime elezioni regionali (vedi Lega e Fratelli d’Italia). Insomma, oltre ad un rimescolamento dell’esecutivo potrebbero cambiare anche gli equilibri politici nell’assemblea municipale. Fermo restando che, rispetto agli attuali cinque consiglieri dimissionari dell’opposizione (Gianmichele Bosco, Nicola Fiorita, Roberto Guerriero, Libero Notarangelo e Fabio Celia), la maggioranza “residua”, dopo le surroghe, addirittura potrebbe uscirne rafforzata.
Nel caso in cui la situazione dovesse precipitare, con lo scioglimento del Consiglio, l’Amministrazione subirà lo scioglimento. Se tutto questo avverrà entro la fine di febbraio, le elezioni anticipate si terranno nel turno ordinario fra maggio e giugno. In caso diverso dovrà aspettarsi un anno e mezzo, perché la finestra di novembre è straordinaria, in quanto destinata ai soli comuni sciolti per infiltrazioni delle criminalità organizzata (come capitato recentemente a Lamezia Terme). La scacchiera a Catanzaro si sta ridisegnando, in attesa della prossima mossa.
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