Caos al Comune di Catanzaro. La pace nel centrodestra, i possibili movimenti in Giunta e l'attesa per la trasmissione di Giletti

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Palazzo De Nobili
  02 febbraio 2020 13:55

I venti di pace erano già soffiati venerdì. Dopo il primo incontro tra i big del centrodestra catanzarese ce n'è stato un altro ieri in cui è stato confermato l'intento di ricucire gli strappi. Non l'interpartitica "aperta", ma gli esponenti della "vecchia" maggioranza del Comune hanno trovato la quadra. Sergio Abramo per il suo gruppo, Domenico Tallini per Forza Italia, Baldo Esposito per Catanzaro da vivere e Claudio Parente per Officine del Sud.

Paradossalmente i nuovi equilibri in Consiglio, pur "delegittimato" secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi da Tallini, premierebbero ulteriormente la maggioranza che crescerà di numero. Un calcolo "grezzo" porta il pallottoliere del centrodestra almeno a 24 consiglieri. Una prevalenza più schiacciante di prima. Mentre l'opposizione, con le cinque dimissioni formalizzate, ne esce indubbiamente stravolta.

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Al netto della creazione ed aggiustamenti di alcuni gruppi nell'assise municipale, la Giunta -dopo l'azzeramento deciso da Abramo- più che "nuova" dovrebbe essere più semplicemente rimodulata con poche facce nuove. Si viaggia ancora nel campo delle ipotesi da prendere con le pinze. Quelle che sono circolate nelle scorse ore vedono una sostanziale conferma dell'esecutivo uscente con questi avvicendamenti. Il gruppo del sindaco potrebbe "scindersi" e tramite il sistema delle surroghe costituire il gruppo della Lega che esprimerà un assessore. Si dice possa essere Demetrio Battaglia. Dai banchi della Giunta a quelli del Consiglio potrebbero passare Alessio Sculco (Forza Italia) e Danilo Russo (Catanzaro da Vivere) facendo posto a Roberta Gallo e Marco Polimeni (sicuramente presente al primo incontro di venerdì con i big). Per quest'ultimo si paventa la possibilità di diventare vicesindaco, mentre Ivan Cardamone potrebbe avere la delega (Urbanistica) lasciata da Modestina Migliaccio. A quel punto presidente del Consiglio potrebbe anche diventare Giovanni Merante.

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Nessuno però se la sente di sbilanciarsi. Non è un fatto politico a preoccupare ma la nuova puntata della trasmissione "Non è l'Arena" di Giletti che questa sera tornerà ad occuparsi del caso commissioni. Se ci saranno "vittime" mediatiche non è escluso che la "ricostruzione" del centrodestra debba essere nuovamente rivista.

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