Caos Catanzaro Servizi, dalla polizza in Croazia ai sospetti sui crediti fino al possibile cambio al vertice

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  19 luglio 2025 22:07

di GABRIELE RUBINO

E' il problema dell'estate. C'è voluto un po' di tempo ma, finalmente, le operazioni sull'acquisto dei crediti erariali della Catanzaro Servizi sono al centro delle attenzioni, anzi delle 'preoccupazioni' di Palazzo De Nobili. In prima battuta del sindaco Fiorita, che ha anche la delega alle partecipate. Non si escludono stravolgimenti al vertice della partecipata così come sono emersi nuovi 'elementi' sui contratti nel mirino e sulla transazione con Aurora per il debito Parco Romani. 

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La Nuova Calabria è venuta a conoscenza delle relazioni fornite dagli organi sociali dopo la richiesta del primo cittadino. Una del revisore unico, un'altra del collegio sindacale e l'altra dell'amministratore unico. Premessa: ognuno (legittimamente) difende il suo operato, anche a costo di puntare l'indice su qualcun altro. Tutto questo fermo restando che in astratto l'acquisto a un prezzo inferiore rispetto al valore nominale di crediti (perlopiù edili) presenta dei vantaggi. Ma partiamo dai dati. Gli acquisti dei crediti erariali della Catanzaro sono stati 8, per un totale di circa 2 milioni di euro. Sette contratti sarebbero andati a buon fine, mentre ci sono dubbi sull'ottavo. L'ottavo è stato stipulato a novembre 2024 ed è lo stesso allegato alla transazione con Aurora (Speziali) per estinguere il debito Parco Romani. L'ottavo contratto, per il revisore unico c'è la possibilità di "contestazioni da parte dell'Erario sull'esistenza o sull'ammontare del credito". Poi, e questo è simbiotico con la relazione del collegio sindacale, si rammenta la necessità che questa tipologia di operazioni siano effettuate con soggetti affidabili e che sui documenti sottostanti sia effettuata la 'due diligence', ossia controlli approfonditi. La scoperta dell'acqua calda. oltre che tardiva da parte degli organi di controllo e vigilanza visto che queste operazioni vanno avanti dal 2023 e non da ieri. 

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Ma arriviamo all'aspetto succoso, tornado al famoso contratto numero 8. Si è scoperto che la polizza fideiussoria è stata stipulata con una compagnia della Croazia. Revisore e sindaci dicono di non poter effettuare verifiche trattandosi di società estera. mentre l'amministratore unico puntualizza che la società è iscritta all'IVASS e non dovrebbe esserci problemi ad escuterla. Resta il fatto che il contratto risaliva a novembre 2024, la transazione con Aurora è del 20 febbraio 2025 e la polizza è stata stipulata soltanto il 17 giugno di quest'anno. Su questo nessun approfondimento. Poi è evidente che la Catanzaro Servizi, prima della decadenza della transazione con Speziali (che sarebbe un salasso poiché l'esposizione passerebbe da 1,6 a 2,2 milioni), può attivare le contromisure necessarie ma il problema c'è. Soprattutto, per  una società che non arriva da una situazione facile e che dovrebbe entrare sempre più al centro dei servizi per i catanzaresi. Non solo perché ha oltre cento dipendenti dislocati negli uffici comunali, ma perché mette mano ai servizi cimiteriali, al terzo specchio d'acqua nel porto di Catanzaro e chissà, in autunno, addirittura al verde pubblico cittadino. 

Questi fatti hanno creato subbuglio. A Palazzo De Nobili non si esclude il redde rationem nella prossima assemblea dei soci della partecipata. In discussione è lo stesso vertice della Catanzaro Servizi. Mai come oggi traballante. Ma il sindaco aveva promesso 'inflessibilità'. 

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