Caos commissioni a Catanzaro. In tanti raccolgono l'invito del Codacons e chiedono al sindaco e ai consiglieri di dimettersi

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Il logo del Codacons
  21 gennaio 2020 11:55

Chiedono le dimissioni al sindaco Abramo ed all’intero consiglio comunale quale atto di responsabilità nei confronti di Catanzaro. 

Sono già in tanti - cittadini, imprenditori, politici-  che hanno raccolto l'invito del Codacons  in merito al caso delle Commissioni consiliari a palazzo De Nobili.  (LEGGI QUI)

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"Com’è noto - scrive il Codacons -  la Procura di Catanzaro avrebbe documentato come nelle sale di Palazzo de Nobili sia accaduto di tutto, dalle presenze “fantasma”,   a consiglieri che si sarebbero fatti assumere, in maniera fittizia, per depredare le casse comunali di decine e decine di migliaia di euro. Si dice che colui che ricopra cariche pubbliche debba paragonarsi alla moglie di Cesare. Non solo essere, ma finanche apparire al di sopra di ogni sospetto. Certo, quanto accaduto circolava nell’aria da un po’ di tempo. Ma continuare a far finta di nulla, appare una vera e propria indecenza. Un Presidente del consiglio che colleziona comparsate televisive, ma che evita di convocare un apposito consiglio comunale per mettere questa brutta vicenda all’ordine del giorno, è davvero troppo"

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"Che credibilità può avere questo consiglio comunale ? E tanto a prescindere dall’esito delle inchieste. C’è una responsabilità morale prima di quella giuridica. E noi abbiamo oltrepassato addirittura la soglia del ridicolo se persino gli esponenti delle Forze dell’Ordine presenti in Consiglio Comunale risultano coinvolti in quello che possiamo definire come il “Sistema Catanzaro”. Un sistema perverso - scrive ancora il Codacons -  ma sul quale il Sindaco tace. “Ma mi faccia il piacere” avrebbe detto il grande Totò. Per liberare Catanzaro, quindi, l’unica via d’uscita sono le dimissioni in massa di tutti i consiglieri. Con la presente sottoscrizione ci appelliamo, pertanto, al loro senso di dignità affinché vogliano essere ricordati come coloro che hanno posto  fine ad una delle pagine più nere della nostra città" .

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