Sellia Marina, comune da bandiera blu, polo di attrazione turistica, ma.. C'è un ma... Ad accogliere i vacanzieri che scelgono località Ruggero sacchi di spazzatura, cartoni e plastica lasciati a ridosso di uno dei condomini più popolosi, e non solo. Disservizi nella raccolta dei rifiuti che, secondo qualcuno, ha origini lontane. A ripercorrere i fatti per noi è Francesco Di Lieto, avvocato e vice presidente nazionale del Codacons. Di seguito il suo intervento.
"La società che alcuni anni addietro si aggiudicò l’appalto, appena insediatasi ha ritenuto, attraverso una cessione di un ramo d’azienda, di avvalersi della collaborazione di un’altra società che, come sarebbe emerso, qualche problema dal punto di vista della certificazione antimafia, tanto da essere destinataria di una interdittiva. Intanto la ditta seconda classificata nella gara, aveva proposto un costoso ricorso al Tribunale Amministrativo avverso l’assegnazione del servizio. Ricorso che viene accolto.
Ma ecco il colpo di scena. Dopo aver affrontato i costi dell’azione giudiziaria, la società seconda classificata comunica di non essere interessata all’appalto. Quindi non rimane che procedere ad una nuova gara. Gara che viene vinta da una nuova società grazie ad un documento risultato falso. Per cui oggi continua a gestire lo sfortunato servizio la prima società. Nonostante avesse ceduto un ramo d’azienda ad una società raggiunta da una interdittiva antimafia e nonostante sia risultata soccombente dinnanzi al Tribunale Amministrativo.
Ovviamente le condizioni sono quelle originarie e non quelle del secondo appalto, visto che la società a quelle condizioni non aveva ritenuto di partecipare. E cosi continua a gestire in proroga ed a condizioni economiche più onerose per i Cittadini. Un maggior costo di almeno 30mila euro con un servizio che, proprio in estate, registra alcune criticità ...ma di questo è meglio non parlare. Anche perché bisognerebbe chiedere perché il Comune non abbia provveduto a chiedere i danni a chi si è aggiudicato un appalto producendo documentazione falsa.
Intanto la querelle ha delle ripercussioni anche sulla gestione dell’isola ecologica sita in località San Simone. Area che lo scorso anno è stata interessata da alcuni pericolosi roghi che lascerebbero supporre una mancanza di vigilanza e di controllo dell’area. Bruciare i rifiuti, soprattutto la plastica, produce inquinanti altamente tossici come diossine ed idrocarburi policiclici aromatici. Per questo motivo il Codacons, ai sensi della legge nr. 241/1990, della Direttiva 2003/4/CE e del D.L.vo nr. 33/2013, aveva formulato una istanza d’accesso non ritenuta degna di alcuna risposta dall’Amministrazione comunale. Atteggiamento che ha indotto l’associazione a chiedere lumi all’Ufficio di Procura documentato lo stato in cui si trovava l’area.
Dalla documentazione fotografica emergerebbe una situazione non certo ottimale, dal percolato che si disperde nell’ambiente fino alle pile esauste a diretto contatto con il terreno, ma anche l’assenza di un sistema antincendio così come manca il sistema per l’abbattimento di odori e polveri. Situazione che sommata al silenzio serbato dall’Amministrazione comunale di Sellia Marina, dalla ATI Soc. Coop a r.l. e da Arpacal, ha reso legittimo la richiesta di intervento della Procura. Di questi giorni la notizia che l’Autorità Giudiziaria abbia deciso di vederci chiaro su quanto accaduto".
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