“La vertenza complessiva sulla sanità calabrese non può ridursi ad una discussione sui nomi, ma, semmai, su programmi ed operato. Lo statuto della FP CGIL considera l’autonomia del Sindacato quale “valore primario”, proprio per scongiurare il rischio di partigianeria o, peggio ancora, di consociativismo. Ecco perché, come FP CGIL Calabria, non siamo interessati alla difesa di chicchessia, ma, piuttosto alla tutela di tutti i lavoratori e lavoratrici”.
Sono queste le parole con le quali Alessandra Baldari, segretaria Fp Cgil Calabria, e Francesco Masotti, segretario Fp Cgil Medici Calabria, intervengono sul tema della sanità calabrese.
“Dopo gli ultimi eventi di cronaca servirebbe un po’ di sobrietà e solerzia nell’azione, magari aprendo proprio il confronto regionale con le categorie che rappresentano il personale sanitario, affrontando le priorità dell’emergenza epidemiologica. Già da tempo siamo stati impegnati a segnalare le criticità del Sistema Sanitario regionale a tutti i livelli, avanzando proposte e sollecitando azioni coraggiose e che determinassero una reale inversione di rotta della gestione complessiva regionale e azienda per azienda, adesso che l’emergenza epidemiologica ha fatto deflagrare le condizioni del sistema i cui responsabili ad ogni livello sono rimasti inerti, tutti, riguardo le azioni da mettere in campo, non c’è da perdere più tempo. Bisogna fare presto! La Calabria non può sopportare un minuto di più una condizione in cui la catena di comando non ha funzionato. È il tempo delle decisioni rapide, è tempo che tutto quello che non sta funzionando, trovi soluzioni tempestive ed efficaci, senza essere adombrato da dati incerti e sottovalutazioni, è il tempo in cui ognuno che abbia delle responsabilità, si metta al lavoro senza tregua per recuperare, per quanto possibile, il tempo ignobilmente perduto.
I calabresi stanno soffrendo e i lavoratori della Sanità sono allo stremo, senza neanche le garanzie di lavorare in sicurezza. Il virus corre implacabilmente e non si riesce neanche a quantificare la sua dimensione, dati i ritardi inaccettabili e la debolezza del tracciamento”, continuano Baldari e Masotti.
“Ci sarà anche il tempo di individuare, infine, le responsabilità ad ogni livello e di agire con determinazione chirurgica per estirpare fino alla radice il male che ha costretto per tanti anni il Sistema Sanitario regionale ad essere in perenne emergenza. In questo assurdo scenario, non servono e sono davvero poco appropriati contenuti, toni e comportamenti a cui abbiamo assistito fatti in sfregio a norme poste a tutela e difesa della salute pubblica, l’auspicio è quello di figure di grande competenza ed esperienza, ma anche di elevato profilo etico”, concludono Alessandra Baldari e Francesco Masotti.
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