"Mi dispiace per i calabresi che meritano una risposta dopo anni di malasanità. Mi assumo la responsabilità non solo del fatto che la designazione di Gaudio non sia andata a buon fine, ma anche delle designazioni precedenti. Di Saverio Cotticelli che ha scoperto, purtroppo in ritardo, di essere in difficoltà nel ruolo di commissario. Di Giuseppe Zuccatelli che aveva un curriculum di assoluta competenza ed esperienza pluriennale, ma che ha oggettivamente aperto una ferita nella comunità calabrese con dichiarazioni del tutto inappropriate per l'emergenza sanitaria che è in corso".
Così il premier Giuseppe Conte, in colloqui odierni con diversi quotidiani, si assumente la responsabilità sul caos nella nomina del commissario alla Sanità in Calabria. Il presidente del Consiglio ammette che su Gaudio "non abbiamo trovato la soluzione che tutta la Calabria si meritava" nonostante il curriculum di rispetto dell'ex rettore della Sapienza. "E' vero - ammette Conte - mi aveva riferito, in maniera trasparente, i problemi famigliari, confidando di poterli superare".
Quanto a Gino Strada, il premier conferma che la collaborazione con il fondatore di Emergency ci sarà ma che non c'è mai stata intenzione di nominarlo commissario: "Ho sentito più volte Strada. Mai gli ho offerto quella posizione né lui me l'ha mai chiesta. Oggi invece abbiamo siglato una convenzione con la Protezione civile in virtù della quale, come da me auspicato, Emergency sarà subito operativa in Calabria, con ospedali da campo, covid hotel e operazioni di triage". Sulla nomina del commissario alla Sanità, il premier assicura che "assolutamente non c'è stata alcuna frattura" con il ministro Speranza, "né si aperta una crepa" con la maggioranza e i ministri. Il perché lo spiega così: "Nella mia posizione chiaramente gestisco tanti dossier, non ho la possibilità di incontrare tutti, effettuare controlli così in dettaglio. E' evidente che le responsabilità non possono che cadere innanzitutto su di me se coinvolgono il governo. Fermo restando questo, il processo decisionale si è sviluppato in modo lineare e nel pieno confronto con tutti i ministri direttamente coinvolti - proposta del ministro dell'Economia di concerto con quello della Salute, sentito il parere del ministro degli Affari regionali - fino alla deliberazione in Cdm".
Ora il presidente del Consiglio è pronto a guardare avanti: "Dopo i passi falsi compiuti avvertiamo la responsabilità di indicare la persona giusta, con adeguate competenze nel campo dell'organizzazione sanitaria e contabile".
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