Sulle vicende della sanità calabrese, tristi quanto ridicole, comunque, inaccettabili si è aperta una discussione che coinvolge i calabresi. Tutti gli interventi, o quasi, stigmatizzano l’operato sia del governo nazionale, sia di quello attuale della Regione. Troppi punti bui: sull’argomento torna anche il dott. Saverio Palemo con una acuta riflessione, da persona competente in materia di sanità avendo ricoperto incarichi dirigenziali ad alto livello di responsabilità presso l’A.O “Pugliese-Ciaccio”
di SAVERIO PALERMO
“A me sembra tutto una buffonata"
La frase mi ha raggiunto chiara da un crocchio di passanti, rigorosamente rispettosi della distanza interpersonale, mascherina ben posizionata sul volto.
Non “tutto incomprensibile o poco giustificato o esagerato”; con quel termine si stigmatizzava in modo lapidario la gestione dei provvedimenti nella crisi Covid.
Ho sempre ritenuto che perché una legge trovasse seguito nel comportamento dei cittadini doveva essere compresa e quindi accettata e quindi assecondata. Unico modo perché fosse loro chiara ed evidente la necessità di costrizioni benché impopolari e penalizzanti .
E’ evidente che ciò non è avvenuto , non solo per la pur giustificata anomalia ed unicità della crisi in atto, ma per i tanti errori commessi nell’ affrontarla.
Superfluo riparlare di provvedimenti discutibili quali l’improvvida apertura di discoteche, della non adeguata organizzazione dei trasporti e della rete ospedaliera pur nella certezza della inevitabile ripresa autunnale della malattia. Sui social se ne è fatta abbondante analisi e denuncia .
Quello che sorprende è la reiterazione degli errori, soprattutto nel campo più critico, quello della Sanità.
Quando il Governo decise che bisognava risanarla nella nostra Regione togliendone la gestione alla classe politica che ne aveva solo fatto uso personalistico e clientelare , il Commissariamento, nel la maggior parte degli addetti ai lavori , suscitò speranza ; la speranza che un manager super partes, dotato di energia e capacità, esterno a qualsiasi interesse e partigianeria locale, potesse inaugurare un percorso nuovo di rinascita ed equilibrio.
A distanza di anni e dopo l’alternarsi di Commissari di diverso colore ed estrazione, non solo nessun risultato è stato raggiunto ma si è assistito alla colonizzazione politica di questo grande bacino economico e di consensi , con azioni che, oltre a dimostrare incapacità ed ignoranza , non hanno conto delle esperienza di chi operava in trincea, ponendoli in un limbo di probabili proscritti ignoranti e faziosi.
Tant’è , che se di errori bisogna perire e di questi pagare le conseguenze , siano nostri gli errori e non di gente imposta e senza alcuna conoscenza della realtà, del territorio , del suo contesto sociale.
Ora il Governo persegue ancora le sue discutibili decisioni; ha ulteriormente confermato il Commissariamento della nostra Sanità , ha ulteriormente mortificato i cittadini, la classe politica , quanti operano con solerzia e coscienza superando tutte le criticità che altri hanno creato. E con il Decreto Calabria ribadisce l’inefficienza del sistema e , soprattutto, la nostra incapacità a superarla.
E’ diventato virale in queste ore il video dell’intervista dell’attuale Commissario; ogni commento è superfluo.. posso solo citar qualche commento giunto in rete.. "vergognoso ed umiliante”.
Se non si vivesse il dramma dei malati, dei decessi, di chi perde lavoro e sostentamento, il tutto potrebbe ancora essere definito farsesco o grottesco. Ma forse potrebbe essere , ancora, sufficiente l’inedito e spontaneo commento ..“ mi pare tutto una grande buffonata".
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