La Conferenza delle Regioni, conclusasi pochi minuti fa, ha chiesto all'unanimità la convocazione del ministro Speranza per domani o al massimo mercoledì, per dirimere la questione della scuola. Lo si appende in ambienti regionali evidenziando un 'vulnus' nelle decisioni. Il riferimento è alle dichiarazioni di ieri del Cts, alle decisioni dei Tar e ad alcune posizioni espresse in passato e diverse da oggi, dello stesso Cts, dell'Iss e del consulente del Governo che verrebbero giudicate incoerenti.
Secondo quanto si apprende, nel corso della riunione sarebbero state ricordate le indicazioni e i suggerimenti diffusi da parte di alcune autorità sanitarie preposte, a favore di misure molto restrittive nei confronti della scuola e non solo. Indicazioni e suggerimenti che, segnalano alcuni governatori, non trovano conferma oggi di fronte alla decisione di tenere chiusi alcuni livelli scolastici. Il riferimento è, ad esempio, alle sentenze del Tar dell'Emilia-Romagna o del Friuli Venezia Giulia che hanno accolto i ricorsi dei genitori che chiedevano la riapertura degli istituti contro le ordinanze dei rispettivi governatori che ne avevano disposto la chiusura. Ma il riferimento è anche, tra l'altro, alle posizioni del Comitato tecnico scientifico che ha espresso parere favorevole alla riapertura, anche se sempre in modo contingentato. Per dirimere la questione, le Regioni hanno chiesto un incontro con il ministro della Sanità, Roberto Speranza, per domani (quando dovrebbe essere già programmato un incontro tra le parti ma non su questo specifico tema) o per mercoledì.
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