di GIUSEPPE CHIARELLA
"Onestamente? È ridicolo. Al centro della diatriba scuole aperte o scuole chiuse ci sono – guarda caso - i bambini. Si, i bambini, proprio quelli la cui crescita “sana” il TAR ed un manipolo di genitori solerti intenderebbero tutelare.
Il condizionale è qui d’obbligo, perché, oltre ad essere al centro della contesa, a farne le spese di questo tira e molla sul piano psicologico sono proprio loro. I continui adattamenti richiesti ora per l’avvio della didattica in presenza, ora per l’avvio della didattica a distanza pesano sulle loro teste. L’insicurezza costante su cosa dovranno fare un giorno e cosa un altro è, palesemente, parametro del tutto ignorato dall’Onorevole TAR il quale adduce quale motivazione principale per sospendere l’ordinanza del Sindaco Abramo: , “in punto di diritto (…) non è, quindi, legittimo adottare ordinanze contingibili ed urgenti per fronteggiare situazioni prevedibili e permanenti o quando non vi sia urgenza di provvedere, intesa come assoluta necessità di porre in essere un intervento non rinviabile, a tutela della salute“.
Sembrerebbe, pertanto, che non vi sia alcun pericolo, e che il contenimento della pandemia da SARS-CoV-2 corrisponda a situazioni “prevedibili e permanenti”. Il tutto nel mentre l’ASP si premura di allertare i comuni circa la crescita esponenziale dei contagi invitando all’adozione di misure di sicurezza ampie inclusa la sospensione della didattica in presenza. Ma l’ASP cosa ne sa di punti di diritto? L’ASP sa di numeri e indice RT.
Per queste e molte altre considerazioni che ci si riserva di esporre nella giusta sede, un gruppo di genitori del plesso scolastico di Sant’Elia di Catanzaro hanno deciso di schierarsi al fianco del Sindaco Abramo e del Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Avv. Talarico.
Le difficoltà ad organizzarsi per fare la DAD – soprattutto per chi ha più di un figlio - sono sicuramente notevoli, certamente di più del comodo e rassicurante accompagnarli a scuola. Richiede silente presenza e attenzione, richiede il dover creare un ambiente capace di non interferire con le attività didattiche, richiede agli adulti la rideterminazione del quotidiano per consegnare ai bambini un contesto idoneo ad apprendere, socializzare, interagire. Tutto questo moltiplicato per quanto sono i figli.
Perché effettivamente la sensazione che si nutre verso questi “ricorrenti” è esattamente questa: le difficoltà della DAD sono troppe e troppo impegnative, dure da affrontare ed allora meglio che vadano a scuola che “se la vedono le maestre/gli insegnanti”. Ciò che non si comprende è l’atteggiamento del TAR. Di cosa ha bisogno per respingere questi ricorsi? Aspettare che ci scappi, come sempre, il morto? Hanno capito o no che ogni giorno centinaia e migliaia di bambini sono costretti lo stesso a non poter andare a scuola perché compresi nei tracciamenti dei contatti? Ha chiaro – il TAR – che genitori positivi impediscono ai figli di andare a scuola o pensano che i bambini vivano da soli nel fantastico mondo di mezzo? Si ha idea di quante singole classi sono state chiuse per la presenza di positivi al Covid19 tra docenti e studenti?
chi tiene davvero ai propri figli preferisce rivoluzionare la propria vita ma saperli al sicuro, preferisce rinunciare ad uscire, preferisce lo SW, preferisce riorganizzare la propria vita in funzione dell’interesse dei figli, che è senz’altro quello di crescere istruendosi. CRESCERE, per l’appunto. Forti di questo modo di pensare, riteniamo che sostenere il Sindaco Abramo e il Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Avv. Talarico sia l’unico modo per salvaguardare sul serio i nostri figli e la loro salute, oltreché favorirne una crescita istruita.
In alternativa, si imponesse agli istituti scolastici l’attivazione della DID, di modo che ciascuno possa scegliere per i propri figli".
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