
di ENNIO CURCIO*
Il Capodanno a Catanzaro serva per rendere il quartiere lido, un piccolo gioiello pieno di fiori, ripulito e rimodernato. In questo rivolgo un appello a tutte le forse politiche ed economiche affinché contribuiscano concretamente alla buona riuscita dell'evento. Una città si misura dalle opportunità che riesce a comprendere e sfruttare al meglio.
Usciamo dalle polemiche sterili e di campanile, non poteva essere fatto altrove per ragioni logistiche e di sicurezza, ma non per questo sarà meno bello o rappresentativo della nostra città che ha una sola chance, per crescere economicamente, utilizzare con lungimiranza e rispetto, il quartiere marinaro e l' attigua area di Giovino. Il nostro amato centro storico, per quanto bello, non si differenziata da cento altri nel resto d'Italia o della stessa Calabria. Usciamo dalle vie anguste del centro storico e apriamo la città alle infrastrutture turistiche e alberghiere. L'area di Giovino, parte integrante del quartiere lido é, per estensione, addirittura il triplo di Soverato che è diventata un gioiello perché, negli anni '60, si decise di fare un lungomare di decine di metri. Impensabile per quei tempi ed a cui partecipò, in qualità di giovane consigliere comunale, un "certo" Franco Fiorita, il cui figlio ora governa la città di Catanzaro.
L'augurio è che Catanzaro, ed il quartiere lido, seguano le stesse orme che furono del "padre", perché ciò che conta "davvero" rimane nella storia di una comunità, che rispolvero per additarla a futura memoria e ad esempio per le nuove generazioni, segnando anche un solco tra il presente ed il futuro. Non è vero che sono tutti gli "stessi". C'è chi é entrato nella storia di una comunità, di una città, di una regione e chi invece é "passato" senza lasciare alcuna traccia di se e del suo operato. Catanzaro ha avuto, in passato, uomini politici che le hanno conferito prestigio, crescita e sviluppo.
Quando si decidevano le sorti di Catanzaro, l'intera classe politica catanzarese faceva " quadrato" a difesa della legittime ragioni della città, in un'ottica di sviluppo dell'intera Calabria che dall'area centrale, Catanzaro- crotone- Vibo, creava servizi ed economia. Naturalmente, per riuscire nel risultato, si aveva una sola "bussola" e qualche bravo "capitano" che sapeva dirigere la nave senza pensare solo all'ordinario che, seppur importante per la qualità della vita dei cittadini, non fa la "differenza" perché, per crescere, bisogna pur sempre alzare la testa, oltre i propri piedi!
*Avvocato
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