di PAOLO CRISTOFARO
Condannato alla pena di due anni di reclusione per il reato continuato e aggravato di maltrattamenti in famiglia, è stato sospeso per 12 mesi dal servizio nell'Arma dei Carabinieri, ma il Tar di Catanzaro ha accolto il suo ricorso, annullando la determina del Vice Comandante Generale dell'Arma, per 1 giorno di ritardo sui documenti relativi alla sanzione disciplinare.
Il Carabiniere ha quindi utilizzato il difetto nel procedimento per avanzare di fronte al Tribunale la pretesa di annullamento della sanzione disciplinare, sostenendo anche che la sospensione sarebbe, a suo avviso, una misura sproporzionata rispetto ai fatti commessi. Il Tribunale ha riscontrato che "tra l’approvazione, da parte del Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, della proposta di non deferimento del militare ricorrente alla Commissione di Disciplina (intervenuta il 15 febbraio 2019) e la successiva conforme decisione del Direttore della Divisione Disciplina della Direzione Generale per il personale militare del Ministero della Difesa (intervenuta il 17 maggio 2019) sono intercorsi 91 giorni, sicché si sia verificata la perenzione del procedimento disciplinare". Il Tribunale ha accolto il ricorso proprio perché "nel corso del procedimento disciplinare vi è stata, tra l’adozione di due consecutivi atti, uno spazio maggiore di novanta giorni".
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