di CLAUDIA FISCILETTI
Il Covid 19 che nelle settimane scorse ha colpito duramente il Comune di Caraffa, in provincia di Catanzaro, non è riuscito a fermare i progetti e le iniziative che si moltiplicano nel territorio comunale, soprattutto di tipo culturale. Oltre alla ripartenza delle lezioni in presenza (LEGGI QUI) il sindaco Antonio Sciumbata annuncia con orgoglio, l'avvio dei lavori per la nuova struttura scolastica.
"Abbiamo ricevuto dal Ministero un finanziamento di oltre 2 milioni per demolire e ricostuire la scuola, nel cui progetto sono compresi un teatro e una palestra, il tutto rispondente alle norme di sicurezza antisismica", spiega il primo cittadino che dà anche una tempistica provvisoria per la conclusione dei lavori: circa un anno e mezzo. Caraffa guarda alla scuola non solo come struttura ma anche come fucina di progetti ed iniziative volte a riscoprire la propria cultura che è quella arbëreshë. "Un corso che è diventato ormai la nostra eccellenza, aperto non solo a chi frequenta le scuole di qui, ma anche agli studenti universitari e a coloro che frequentano le superiori a Catanzaro oltre a studenti collegati da tutta Italia e dalla Svizzera", spiega Serena Notaro, consigliere comunale di Caraffa con delega alla Cultura e alla Pubblica istruzione, la cui unica amarezza è non aver potuto realizzare il corso in presenza, a causa della pandemia.
Progetti anche trasversali, come il documentario itinerante realizzato da Paolo Ferraina, su cui il consigliere Notaro aggiunge: "Sono coinvolti 6 comuni della provincia di Catanzaro e speriamo di poterlo far vedere a tutti non appena terminerà la pandemia. E' stato un lavoro eseguito con molta dedizione e poche risorse". Un auspicio anche per gli artisti calabresi che "hanno bisogno di lavorare, di vivere e non devono essere dimenticati". Non solo, è appena terminato il servizio civile nel Comune, che ha coinvolto 6 ragazzi di Caraffa: "Sempre in modalità a distanza hanno realizzato una ricerca storica oltre ad una memoria fotografica. Altri giovani saranno impegnati nel servizio civile e saranno coinvolti in progetti riguardanti la tutela dell'ambiente", continua Serena Notaro che, poi, conclude: "Abbiamo ancora tanti progetti e iniziative che vanno a rilento o che non possono essere realizzato a causa di un iter burocratico regionale che spesso blocca le risorse, il buon auspicio è quello di tornare presto a fare queste attività in presenza e, soprattutto, di riuscire a realizzarle nella loro completezza".
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