Carè (PD): “Il rilancio economico della Calabria non può prescindere dall’agricoltura e dall’agroalimentare"

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Nicola Carè

Il deputato sottolinea che "in questo periodo, la filiera agricola ha continuato ad operare incessantemente nella produzione, distribuzione e vendita, soddisfacendo le esigenze di prima necessità dei cittadini"

  11 novembre 2020 12:08

“Il rilancio economico della Calabria non può prescindere dall’agricoltura e dall’agroalimentare, settori strategici e determinanti durante la pandemia. In questo periodo, la filiera agricola ha continuato ad operare incessantemente nella produzione, distribuzione e vendita, soddisfacendo le esigenze di prima necessità dei cittadini”. Lo afferma il deputato del Partito Democratico Nicola Carè, eletto nella circoscrizione estero e calabrese di origine. “Dalla Calabria e dal comparto agricolo calabrese – osserva Carè – dovrà partire un segnale chiaro per la ripresa economica dell’intera Nazione. La crisi economica e sociale, determinata dall’emergenza sanitaria, ha fatto comprendere una volta per tutte che lo sviluppo del Paese passa inevitabilmente dal Mezzogiorno. La Calabria deve essere in prima fila in questo percorso. Ne ha le risorse, in termini di qualità e capitale umano”.

“Inoltre, la Relazione annuale 2020 della Fondazione Enpaia (Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e gli Impiegati in Agricoltura) - prosegue l’onorevole Carè - ha chiaramente indicato, tra i diversi aspetti trattati, la necessità di allargare i mercati oltre i confini nazionali e di promuovere i prodotti agricoli made in Italy, che si contraddistinguono per qualità e sicurezza. La capacità di incidere sui mercati esteri e di attrarre nuovi investimenti in Italia rappresentano passaggi irrinunciabili per superare la crisi, produrre sviluppo, aumentare il pil e generare ricchezza. In tale scenario la Calabria può essere protagonista in quanto, oltre a possedere straordinarie risorse nella filiera agroalimentare, registra la presenza di oltre 4 milioni di calabresi che vivono al di fuori dei confini regionali".

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"I calabresi che vivono all’estero potrebbero essere concretamente coinvolti nello sviluppo della loro terra d’origine in quanto veri promotori del made in Italy”. “Con una seria programmazione e azioni mirate – conclude – il settore agricolo calabrese potrebbe realmente acquisire un ruolo di primo piano nello sviluppo del Paese”.

 

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