In riferimento alla nota della Regione Calabria inviata a tutti gli Ambiti riguardante i chiarimenti della DGR n°499 del 26/09/2023 sull’aspetto connesso al “CONTRIBUTO RETTA”, ovvero al pagamento da corrispondere da parte dei disabili ospiti dei Centri Diurni per l’erogazione del servizio, abbiamo riscontrato gravi discrasie rispetto alle concertazioni fatte con la Regione Calabria dal Forum Regionale.
Vorremmo perciò evidenziare alcune problematiche che rischiano di collassare il sistema dei servizi socio-assistenziali offerti ai disabili, ma, soprattutto, danneggiare ii fruitori dei servizi e cioè le fasce deboli.
La Sentenza del Consiglio di Stato, Sez. III n°316 del11/01/2021 ribadisce che la compartecipazione dell’assistito va calcolata UNICAMENTE IN BASE ALL’ISEE DELL’UTENTE senza che i Comuni possano disciplinare la materia in modo derogatorio prevedendo criteri differenti.
Nella Circolare suddetta, invece, viene richiesto ai disabili di compartecipare alla retta con tutte le pensioni sia vitalizie che temporanee, ovvero tutti i tipi di pensione erogate dallo Stato.
Da questa compartecipazione, per i disabili ospiti in strutture semi-residenziali come i Centri Diurni, non è concesso nemmeno detrarre la “franchigia”, ovvero l’importo pari ad € 250,00, che dovrebbe essere disponibile al disabile per le sue esigenze e spese personali (medicinali, terapie, cure aggiuntive ecc.).
L’ISEE non viene perciò utilizzato come strumento di valutazione per stabilire la capacità compartecipativa del disabile alla retta, ma soltanto come indicatore per stabilire se l’utente ha diritto a richiedere la prestazione agevolata. Esso non configura con il diritto automatico all’integrazione della retta da parte dei Comuni Capo Ambito.
Tutto ciò premesso,
CHIEDIAMO ALLA REGIONE CALABRIA
Di riconsiderare i parametri iniqui stabiliti dalle modifiche alla DGR 503 con delibera 499 del 26/09/2023 determinando criteri di maggiore equità sociale per i disabili ospiti dei Centri Diurni. I quali non possono destinare alla compartecipazione retta alle Strutture, che li assistono solo per un terzo della loro giornata e per soli sei giorni a settimana, tutti i loro proventi derivanti da pensioni Statali. In presenza di tale ipotesi il disabile stesso non avrebbe più la capacità economica per
soddisfare i suoi livelli minimi di sopravvivenza: pagamento di canoni abitativi, acquisto di beni alimentari per la cena, acquisto di farmaci, vestiario, e tutte le altre esigenze di spese personali connesse all’igiene della persona.
Tutte le Associazioni di categoria attendono una risposta immediata della Regione Calabria a tutela dei disabili e dei loro care-giver.
A tal proposito il Forum Regionale è in attesa di un’urgente convocazione, già richiesta e più volte sollecitata dal presidente Avv. Luciano Squillaci
Il presente comunicato è stato scritto a nome dei familiari/care-giver dei disabili dell’Ambito di Soverato, Catanzaro, Crotone, Cosenza.
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