La carenza idrica a Stalettì non è una novità. È un’emergenza cronica che abbiamo denunciato più volte, soprattutto in estate, quando il flusso turistico aumenta e i disagi diventano insostenibili. Ogni anno assistiamo allo stesso copione: interruzioni prolungate dell’erogazione, cittadini esasperati, attività penalizzate e risposte evasive da parte dell’amministrazione. Nessuna soluzione strutturale, nessuna assunzione di responsabilità chiara. Solo rimpalli, scaricabarile e promesse disattese.
A dar voce a questo malcontento diffuso è oggi la lettera, amara e diretta, di Nicola Frangipane. Un vero e proprio sfogo che racconta la frustrazione per l’ennesima estate senz’acqua e la delusione per una gestione del territorio che, secondo l’autore, ha portato Stalettì da perla del turismo jonico a simbolo di un’occasione perduta:
“Grazie Staletti – Sfogo di una mattinata di mezza estate. Grazie agli Amministratori di Staletti che anche quest’anno ci stanno facendo vivere un’altra estate di mm...!
Solito e stancamente ripetitivo problema dell’acqua mancante soprattutto nelle zone turistiche.
Solita e stancamente ripetitiva risposta “non e’ colpa nostra” “dipende da altri”, risposta tipica di chi non sa affrontare il problema e cerca di scaricare le responsabilita’ in modo generico e fuorviante.
Ma siate fiduciosi che fra un mese i , sempre piu’ pochi, turisti e ospiti se ne andranno, finiranno di rompere i ……. e potremo riprendere a sonnecchiare.
Quanto potrei raccontare sulle inefficienze, sui disguidi, sui disagi, sulle incompetenze e sulla presunzione di sapere senza sapere, sulla pochezza delle serate paesane...ma sarebbe troppo facile e soprattutto “inutile”.
E non pensino di trarre vantaggio da questo mio sfogo, tutti coloro che negli ultimi quaranta anni hanno avuto le mani in pasta nelle faccende comunali e magari pensano a un ritorno. Senza eccezione alcuna.
La decadenza di questo paradisiaco territorio comincia, a mio avviso, con l’avvento di una lista politica che si impadroni’ del potere alla fine degli anni 80 e non lo ha piu’ ceduto, alternando alla guida quasi tutti i suoi componenti, allora giovani promesse di rinnovamento e sviluppo, risultati oggi i fautori del declino irreversibile, anche politico, di questo Comune.
(Qualche eccezione a questo rituale avvicendamento e’ andata anche peggio). Certo molti di loro si sentiranno ingiustamente colpevolizzati e racconteranno quanto sono stati bravi ed efficienti.
Ma se vogliamo davvero analizzare la storia di questo periodo analizziamo i fatti.
Negli anni 80 Staletti era indiscutibilmente il fulcro turistico della costiera Jonica. Meta ambita dove avere la seconda casa per non perdere gli eventi e le attrattive che costantemente avevano luogo. Gli imprenditori commerciali investivano in continue nascenti attivita’ che attiravano turisti nazionali e esteri. Le notti estive joniche calabresi erano sinonimo di Copanello, della Rotonda, del Blu, di Pietragrande, del Rebus, , del Bilbo, dove accorrevano fin da Crotone, Vibo, Lamezia e perfino Reggio Calabria. Il competitor Tirrenico era Tropea. Nei dintorni poco o nulla.
Oggi, grazie al costante e pervicace impegno distruttivo degli amministratori succedutisi, cosa resta?
Anche qui le solite giustificazioni…..Non abbiamo soldi, non abbiamo finanziamenti, ci hanno lasciato i debiti (sempre colpa degli altri).
E nel frattempo Montepaone, Montauro, Squillace, Gasperina, ecc. all’epoca irrilevanti, hanno cominciato a crescere, a costruire opere pubbliche, scuole, strade, lungomare, a promuovere e sostenere l’apertura di attivita’, centri commerciali, bar, ristoranti, alberghi, residence turistici, villaggi, stabilimenti balneari, discoteche, e…
Mi chiedo: ma hanno delle leggi diverse, hanno finanziamenti particolari, hanno ricevuto lasciti ultramilionari, o semplicemente hanno avuto e hanno la fortuna di avere Amministratori piu’ capaci?”
Nicola Frangipane
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